La risposta a questo dibattito millenario è cambiata a seconda del periodo storico, e per qualcuno è: un po’ e un po’.

  • macfranc
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    31 year ago

    @concavi la logica matematica non è altro che una applicazione Molto sofisticata della logica classica. Che esiste anche senza la matematica. Inoltre la logica, anche quella classica, necessita di uno strumento estremamente sofisticato e non nelle disponibilità di tutti: un linguaggio formale condiviso, ma soprattutto fondato su una lingua ipotattica come era la lingua greca nella quale, non a caso, la logica ha trovato una nursery perfetta.

    @ailiphilia

      • macfranc
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        31 year ago

        @concavi Sì, ma dobbiamo intenderci: se la logica matematica non poteva nascere senza la logica classica, tanto più non poteva nascere senza la matematica di base. Ovvero poteva nascere lo stesso, ma non si sarebbe chiamata matematica (chissà, magari l’avremmo chiamata teologia formale… 😁)!
        Il fatto che non possa esistere la matematica senza uno strumento di calcolo (parola dall’etimologia non banale… 😅), quindi mi sembra ancora un’affermazione corretta.

        @ailiphilia

          • macfranc
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            21 year ago

            @concavi allora, quando sostenevo che

            “…la matematica non può esistere senza l’esistenza di uno “strumento” di calcolo. La matematica nasce dagli strumenti, etc”

            al di là del tipo di strumento, intendevo dire che lo strumento di calcolo (o ancora prima, di semplice misurazione -se preferisci-) è la prima condizione necessaria all’esercizio della matematica. Per questo motivo la matematica è un’invenzione.

            Ciò che esiste nella realtà infatti è solo l’esistenza di alcune ricorrenze dovute al fatto che i modi in cui si comporta la materia non sono infiniti ma sono limitati in quanto condizionati dalla natura stssa della materia: pertanto certi fenomeni (quello che noi chiamiamo grandezze, quantità, relazioni, proporzioni, periodi, probabilità, etc) sono una semplice conseguenza del fatto che la materia ha una propria “coerenza”.

            Sono possibilista sul fatto che potrebbero essere elaborati tanti sistemi teorici per tentare di definire la realtà, tutti probabilmente convergenti, ma non posso saperlo per una limitazione culturale e “organica” della mia mente umana. E il sistema che la mente umana è riuscita a elaborare (o l’unico che nel tempo si è affermato e ha avuto successo) è quello che chiamiamo matematica. E quando tu affermi che

            “il nostro percorso culturale segue una sequenza ordinata ma nulla vieta di arrivare allo stesso punto per altre vie”

            hai ragione, ma:
            - le possibilità con cui questo percorso ha inizio sono determinate dai limiti del cervello umano umana (che è più o meno sempre uguale) e delle condizioni ambientali in cui quel cervello opera (che sono tante, ma comunque limitate)
            - e le possibilità con cui quel percorso può proseguire sono condizionate dal modo in cui è iniziato…

            Questo sistema che chiamiamo matematica, sistema cui hanno contribuito uomini di etnie diverse, uomini di culture diverse e, cosa molto interessante, donne e uomini non neurotipici che hanno talvolta “sbloccato” il progredire della matematica, è stato poi addirittura in grado di prevedere i comportamenti della materia (cosa che crea l’illusione ottica di una matematica che esiste già nella natura) ma è anche stato in grado di trascendere la materia stessa.

            Tutto ciò però è probabilmente dovuto al fatto che un uomo o una donna di qualche tempo fa, incidendo su un bastone o annodando su una corda quello che è il progenitore dell’uno, ha sentito la necessità di “catturare” la quantità di cervi cacciati o di pecore allevate. E poi di mettere queste quantità in correlazione con il numero di frecce o del numero di passi necessari per catturare ogni cervo e con il numero di pastori o di montoni necessari per gestire un gruppo di pecore…

            E sarà sempre condizionato da quell’origine

            @ailiphilia @macfranc