Gli antichi romani utilizzavano varie forme di carbonato di calcio, formati a temperature estreme. La miscelazione a caldo, secondo gli esperti, potrebbe rappresentare la chiave per un prodotto finale estremamente resistente
A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dagli scienziati dell’Università di Harvard, del Massachusetts Institute of Technology e del Museo Archeologico di Priverno.
PS: grazie a @Trames@poliversity.it per la segnalazione
@poliverso Purtroppo é anni che non si é dato ascolto a chi poneva attenzione ai ghiacciai sofferenti e alle nevi sempre piú sotto attacco di stagioni calde. Ora l’acqua mancherà , prima per coltivare poi , piú avanti , 5 ,6 anni , per bere. I tempi stringono molto piú del previsto. E l’ umanità ? Con la testa sotto la sabbia. É necessario un nuovo sviluppo, ma contemporaneamente un piano di urgenza.
Wow