Il piano della Commissione europea va controcorrente rispetto ai dogmi della globalizzazione degli ultimi trenta o quarant’anni, basati su catene di rifornimento estremamente fragili da un capo all’altro del pianeta. Per onestà dobbiamo riconoscere che questo sistema assicurava anche la possibilità di appaltare lontano dall’Europa i lavori meno “puliti”, come l’estrazione dei minerali o il loro raffinamento.