«la letteratura sulle cause della Prima guerra mondiale – vent’anni fa si stimavano venticinquemila tra volumi e saggi su questo tema – oggi non aiuta a capire. O, comunque, aiuta meno di quanto ci si aspetterebbe. Oltretutto ha assunto proporzioni talmente vaste che nessun singolo storico («Neppure un’immaginaria figura di studioso in grado di padroneggiare tutte le lingue richieste») può sperare di poterla leggere per intera nell’arco di una vita» (p. 45).