Nuovo passo avanti verso la realizzazione degli acceleratori di particelle del futuro, compatti e low-cost con numerose applicazioni per la ricerca di base, l’industria e la medicina: un esperimento tutto italiano, pubblicato sulla rivista Nature e realizzato dal gruppo SPARC_LAB ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è riuscito per la prima volta a dimostrare che la tecnica di accelerazione al plasma permette di ottenere un fascio di particelle di alta qualità comparabile a quelli prodotti dagli acceleratori tradizionali.

“La tecnica di accelerazione al plasma consentirà di realizzare acceleratori in spazi molto ridotti, contenendo i costi di costruzione delle infrastrutture ospitanti e rendendo così questa tecnologia più accessibile e disponibile anche per applicazioni mediche in ospedali opportunamente attrezzati, tanto più nel caso di infrastrutture sotterranee come quelle necessarie per gli acceleratori ad alta energia per la fisica delle particelle”, spiega Riccardo Pompili, responsabile scientifico dell’esperimento condotto a SPARC_LAB.

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Il capillare contenente il plasma nell’esperimento (fonte: Angelo Biagioni, gruppo SPARC_LAB, LNF-INFN) RIPRODUZIONE RISERVATA