I deputati del Partito Pirata si sono assicurati che il codice sorgente utilizzato per fornire i portafogli europei di identità digitale sia open source, che i non utenti del sistema eID volontario non debbano subire svantaggi e possano utilizzare mezzi alternativi di identificazione o autenticazione. Non sono stati in grado di impedire l’accettazione obbligatoria dei certificati dei browser governativi, ma ci saranno delle eccezioni. I deputati pirata sono stati anche in grado di prevenire invasioni più gravi della nostra privacy, come il numero di identificazione univoco obbligatorio in tutta l’UE. Continuano a spingere per maggiori tutele.
L’eurodeputato del Partito Pirata @mikulas_peksa , relatore ombra Verdi/ALE nella commissione ITRE, commenta:
“L’identità digitale europea è la pietra angolare per la modernizzazione e la digitalizzazione dell’economia e dei servizi pubblici europei. Sfortunatamente, la Commissione europea aveva inserito nella proposta molte cose problematiche che l’hanno gonfiata di totale assurdità. Insieme ad altri, noi Pirati siamo riusciti a rimuovere la maggior parte di questi problemi, come un numero di identificazione univoco obbligatorio. Questa è una grande vittoria per i cittadini europei. Stiamo inviando uno strumento intelligente e più sicuro alla prossima trattativa. Grazie all’identità digitale europea i cittadini non dovranno più esibire una tessera plastificata con tutti i propri dati anagrafici. Il portafoglio digitale europeo consentirà loro di dimostrare, ad esempio, la loro età legale senza rivelare altri dati personali, quando acquistano alcolici o noleggiano un’auto.
L’eurodeputato del Partito Pirata @echo_pbreyer , che sta negoziando la legge nella commissione per le libertà civili ( #LIBE ), commenta:
“Dobbiamo contrastare il rischio che, man mano che la nuova eID è sempre più richiesta, l’anonimato online che ci protegge dalla profilazione e dal furto di identità venga gradualmente eroso. I pirati quindi spingono attraverso il Comitato per le libertà civili per l’aggiunta di una disposizione che garantisca che i servizi siano normalmente forniti senza identificazione elettronica o autenticazione ove ragionevolmente possibile. Sarà necessaria un’altra aggiunta LIBE per garantire che i dati sensibili dei cittadini nel loro “portafoglio digitale” siano archiviati esclusivamente in modo decentralizzato sul proprio dispositivo, a meno che non scelgano l’archiviazione centralizzata. L’archiviazione decentralizzata dei dati protegge i nostri dati da attacchi informatici e furti di identità."
Dopo l’aggiunta di disposizioni di competenza esclusiva di altre commissioni (LIBE, JURI) alla relazione ITRE, il mandato del Parlamento potrebbe essere finalizzato già a marzo. Seguiranno negoziati di trilogo con il Consiglio. L’eurodeputato del Partito Pirata Mikuláš Peksa farà parte della squadra negoziale.
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