Come è chiaro che il Comune di Roma non ne abbia messa una giusta in fila, è anche chiaro che alcune delle canzoni di Tony Effe, così come l’immaginario che evoca, non sono esenti da problematiche. Per citarne solo alcune: “Non mi piace quando parla troppo (troppo)/Le tappo la bocca e me la fott- (shh)”. “Prendo una bitch, diventa principessa/Le ho messo un culo nuovo, le ho comprato una sesta”. Con Gué e Villabanks: “Serve una che mi succhi il cazzo per il 14 febbraio/Un anno dopo non ho cambiato piano/Fallo forte, poi piano, poi forte, non dirmi, ‘Ti amo’/Fai capire che sei tutta porca da come lo tieni/Fai vedere che te la vuoi bere quella che ho da dare”.
continua su: https://www.fanpage.it/.../quello-che-si-puo-dire-su.../ https://www.fanpage.it/ Questi sono i testi di Tony Effe, e purtroppo, è un comune modo di parlare, non mi scandalizza perché ho sentito ragazzine nell’androne sotto casa mia parlare in questo modo. C’è da dire però che sarebbe meglio non alimentarlo questo modo di pensare, anche perché dimostriamo di essere indietro di decenni, in America questo veniva fatto 20 anni fa, e poi anche per l’insorgere delle persone e associazioni è stato tolto. Questi fanno commercio, gli interessa fare soldi perciò usano questo sistema, ma cacchio i soldi se non li vivi in uno stato di benessere non significano nulla, perciò facciamo che togliamo subito sta merd@ di mezzo e così facciamo prima. Tony Effe comincia a scrivere testi migliori, sia per te che per noi, grazie