Condivido tutto. Poi se le luci fossero gialle invece che bianche io potrei anche farmi chiamare Dorothy…sperando di incontrare l’uomo di latta giusto e non la strega. Con i miei pensieri che, in un camminamento così, andranno a nozze, riuscirei a passare dallo sconforto di un pensiero nero nero alla gioia di “I’m singing in the rain” impersonando, malamente, anche solo per un attimo, il grandissimo Gene Kelly. Magari io da una parte e tu /u/jonny_sky dall’altra, che ci incontriamo a metà strada…ed incontriamo il cappellaio matto… Tutto sotto la luce attonita dei lampioni che vedono due “bacucchi” comportarsi in modo strano… (volevo usare un’altra parola ma non mi sembrava il caso). Eccallà! Anche senza quel camminamento solo e solitario, già solo con un’immagine (un po’ evocativa forse), il mio cervello è andato “dove nessun altro cervello è mai giunto prima” (chiedo perdono per la citazione parafrasata) e, per un brevissimo istante… Brevissimo istante? ma quant’è un istante? Definizione di istante (Enciclopedia Italiana Treccani 1933): Elemento minimo del tempo, definibile come punto che, nell’estensione temporale, è sprovvisto di durata, e viene perciò a coincidere con l’estratemporale “presente”. Ecco! quindi come fa ad essere pure brevissimo?? Dai dònca! Ed ho solo guardato un’immagine… chissà cosa avrebbero combinato i miei neuroni se fossi stato lì fisicamente…

(voce fuori campo della grandissima Nicoletta Orsomanno) “Vi abbiamo trasmesso un’anteprima di ‘stream of consciousness’… ringraziate James Joyce per questo. Signore e signori, buonanotte.”