Non trovo sia un film adatto ai bambini. Vorrei che mia figlia continuasse a credere che barbie è una semplice bambola con cui giocare senza impegnarsi a comprendere il ruolo della donna e tutto il resto.

  • @trem
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    69 months ago

    L’ho approcciato senza sapere molto cosa aspettarmi, sapevo che era un film molto spinto dal movimento femminista ma faticavo a conciliare la questione con una storia su una bambola in un mondo rosa (sono maschio cis). L’ho visto al cinema, e secondo me è molto divisivo: se “stai al gioco” è geniale, ma capisco che se si hanno aspettative più “basic” possa deludere profondamente.

    @rapsodo_cercasi@feddit.it dice giustamente che scarseggiano i personaggi maschili positivi, ma è volutamente così, ed il fatto che lo si noti talmente tanto da parlarne va proprio a scontrarsi con la gran quantità di film in cui le donne non ci sono, o hanno ruoli assolutamente di secondo piano. In quei casi nessuno batte ciglio, è talmente normale che non ce ne accorgiamo proprio. La volta in cui qualcuno fa un film sulle donne in cui gli uomini passano, se non proprio per “cattivi”, quantomeno per “bamboccioni”, la cosa si nota molto perché stride con quanto siamo abituati a vedere tutti i giorni. Noi spettatori che guardiamo il film e ridacchiamo di come gli uomini siano macchiette gregarie (accessori) rispetto alle donne di Barbieland, ci stupiamo esattamente quanto Ken si stupisce quando arriva nel mondo reale con tutto in mano agli uomini. E’ portato agli estremi in entrambi i mondi, ma estremizzare è uno degli espedienti narrativi più comuni per far passare un messaggio. Se sai cosa cercare, il film è letteralmente zeppo di riferimenti a piccole cose che diamo per scontato vadano in un modo anche se forse andrebbero riviste.

    Ken poi è un personaggio (a mio parere) complicato e che mi è piaciuto molto. Nello stesso film ha scene in cui noi spettatori maschi ci dovremmo sentire rappresentati (con la sua ricerca costante della virilità, ironicamente rappresentata dal simbolo del cavallo, uniti a momenti in cui sentirsi anche più fragili e insicuri, come può succedere a tutti) e allo stesso tempo ha altre scene in cui vuole farci vedere come le donne vedono noi maschi e il mondo (proprio grazie al fatto che è un maschio in un mondo matriarcale, come qualunque donna in un mondo patriarcale).

    Insomma, la storia in se non è niente da strapparsi le vesti, ma volendo fare un film con quel tipo di messaggio… beh, usando quella storiella facilina sono riusciti a far passare il messaggio alla stra-grande. Ho riso tanto mentre lo guardavo, e al tempo stesso sono andato avanti a pensare al film e alle sue tematiche per giorni. Win-win, secondo me hanno centrato esattamente l’obiettivo a cui avevano puntato. E se non piace a tutti… eh, pace. Il mondo è pieno di donne che, anche senza rendersene conto, sono maschiliste. Ovviamente a loro non piacerà, così come non piacerà ai maschi che si sentono un po’ attaccati e vogliono mantenere lo status-quo. Credo che purtroppo in quest’ultima categoria rientri anche OP, @AlessandroLeoni@feddit.it : non ci dovrebbe essere niente di male a spiegare a una bambina come funziona il ruolo della donna nel mondo attuale, e cosa dovrà affrontare da grande. Questo però ovviamente richiede uno sforzo, richiede fatica. Non è un film da far vedere a bambini/e per farli ridere, è un film che gli va spiegato.

    Ho fatto un pippone? Sì, scusatemi. I’m just Ken.

    • @rapsodo_cercasi
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      39 months ago

      Effettivamente, come ho già detto, sono morto dal ridere nel vedere Ken come accessorio ma sopratutto nella sua ricerca della virilità; perché ribalta la situazione e ci fa vedere anche il lato innocente dell’uomo.

      Comunque io proponevo anche la presenza di personaggi maschili positivi per mostrare tutto lo spettro della situazione.

      Barbieland è lo specchio della realtà odierna: alla fine del film si dice “[i maschi] devono pur partire da qualche parte”, allo stesso modo in cui un maschilista potrebbe dire che le donne devono partire da qualche parte; quindi Barbieland rimane nazifemminista tanto quanto è maschilista oggi il nostro mondo, in cui le donne sono libere ma non sono viste spesso all’altezza.

      Insomma dico che Barbie non raggiunge il femminismo (parità), proprone solo la versione ribaltata della conquista dei diritti delle donne. E entrambi i mondi terminano con una apparente sconfitta della disparità, che sopravvive però nella mente dei suoi abitanti.

      Per me sarebbe stato meglio, ma decisamente più scontato, raggiungere un effettiva parità alla fine. Per questo ho espresso la mancanza di uomini positivi, che comunque potevano anche un minimo esserci eh.

      Il problema è che a una visione superficiale lancia un messaggio che si può mal interpretare.

      Ma se si prende come: i ruoli sono invertiti e basta, non proponiamo una soluzione, solo un medium per farvi capire cosa pensa l’uomo della donna e viceversa; allora lo trovo un eccellente film, che di fatti è