Eliot Ness aveva vissuto la nemesi di tanti personaggi che dalle prime pagine dei giornali faticano poi a trasferirsi in un angusto appartamento, soli e dimenticati da chi fino a qualche tempo prima li aveva esaltati. Quando, deluso ed assillato da problemi finanziari, nel 1957 un infarto lo colse nella sua casa di Coudersport in Pennsylvania, a soli 54 anni di età, non avrebbe certo immaginato che la attuale corrente della cancel culture che tanto avvince gli statunitensi, che reinterpretano e contestano il passato da Cristoforo Colombo ai nativi americani, avrebbe trascinato anche lui verso la ignominia.