La Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha confermato la multa di 320 milioni e 200mila euro inflitta alla Polonia in relazione alla riforma della Giustizia introdotta dal governo PiS nel 2019. Respinto dunque il ricorso presentato dal governo polacco.
Nel 2021 la CGUE aveva stabilità che la Camera disciplinare, un organo di controllo dei giudici, istituito in quella riforma, non era in linea coi trattati e violava il diritto dell’Unione europa.
L’allora governo guidato da Mateusz Morawiecki non aveva rispettato l’ordine di sospendere il funzionamento della Camera, il che aveva portato all’imposizione di una multa di 1 milione di euro al giorno, per ogni giorno di mancato rispetto della sentenza.
Successivamente la multa era stata ridotta a 500mila euro al giorno, che tuttavia la Polonia si era rifiutata di pagare.
La Commissione Europea ha iniziato a recuperare i crediti dalle erogazioni europee spettanti alla Polonia per un totale di 320 milioni e 200mila euro maturati tra il 15 luglio 2022 e il 4 giugno 2023.
La Polonia ha cercato di impugnare le decisioni della Commissione, sostenendo che alcune modifiche legislative introdotte nel frattempo, avrebbero dovuto portare alla riduzione della penalità, ma la CGUE ha respinto questi ricorsi.