Oggi se ne è andato un gigante.

È morto Marian Turski, storico, saggista, giornalista. Qualsiasi definizione è riduttiva e quasi irrispettosa per un uomo che si è fatto il carico di portare attraverso la sua vita il messaggio più doloroso che si possa immaginare.

Turski, 98 anni è stato un sopravvissuto di Auschwitz e Buchenwald, dove ha perso gran parte della sua famiglia. Ha vissuto sulla sua pelle l’aberrazione umana nella sua massima degenerazione, e ha dedicato la vita a conservarne la memoria e a trasmetterla alle nuove generazioni affinché non avesse più a ripetersi.

Nel 2020, in occasione di un discorso tenuto durante la cerimonia della Giornata della memoria ammonì: “Auschwitz non è caduto dal cielo” indicando come il processo di desensibilizzazione della società avesse portato a quegli avvenimenti storici. Turski propose quindi un undicesimo comandamento: non restare indifferente.

Lo stesso messaggio, con altre parole, lo ha lanciato poche settimane fa, sempre dallo stesso palco. Per l’ultima volta.