Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha annunciato la reintroduzione dei massimali sui margini di profitto su diversi prodotti alimentari per contrastare l’aumento dei prezzi.

A febbraio l’inflazione alimentare ha raggiunto il 7,1% su base annua, per la la farina addirittura il 44,3%.

Il governo garantirà che il ricarico commerciale non superi il 10% del prezzo all’ingrosso. Tra i prodotti interessati ci sono pollame, latte, olio, burro, uova a zucchero.

La misura entrerà in vigore a metà marzo e durerà fino a metà maggio con possibilità di proroga.

Non è la prima volta che il governo ungherese ricorre a questa misura. Già a cavallo tra il 2022 e il 2023 a causa della spirale inflazionistica - non solo sui prodotti alimentari - che aveva superato il 25% su base annua, era stato imposto il price cap su tutta una serie di prodotti.

Un provvedimento che all’epoca era stato contrastato da diversi economisti e dalla Corte di Giustizia europea che aveva evidenziato come si ponesse in potenziale conflitto con il mercato comunitario.