Nell’ABC del piccolo compositore ci sono alcuni assiomi che si tende a dare per scontati: se fai l’esame SIAE scrivi un AABA e lo passi, se fai una power ballad mettici un cambio di chiave agli ultimi ritornelli, un bridge non dovrebbe mai andare oltre le quattro battute, eccetera.

Uno tra quelli piu’ (ab)usati e’: il ritornello di un pezzo uptempo dev’essere in scala maggiore.

Se uno ci pensa, nella composizione occidentale moderna, tutto questo ha senso. Si racconta una storia, il verso e’ il primo atto, quello descrittivo, e si puo’ fare in liberta’ con accordi minori o maggiori, come vi pare insomma. La scala del ritornello dipende dalla natura del pezzo: un dimesso brano folk puo’ essere tutto in minore (esempio), ma se si vuole fare qualcosa di rassicurante, allegro, danzereccio o veloce in generale, accordi maggiori e si va sul sicuro.

Elton John, con “I’m Still Standing”, mostra un vistoso dito medio a tutto quanto scritto sopra.

Il testo e’ un’inno alla resilienza umana contro le avversita’, amorose o meno.

Il primo verso e’ tetro e amaro: “You could never know what it’s like / Your blood like winter freezes just like ice / And there’s a cold lonely light that shines from you / You’ll wind up like the wreck you hide behind that mask you use”. Perfetto per un bel giro di accordi minori, vero?

Sbagliato. Elton si piazza su una scala di Si bemolle maggiore e spara quasi tutte le 32 barre in cui l’accordo di tonica fa la parte del leone anche grazie al basso dritto in 4/4 (ovviamente usa il piano) che la protrae per quasi tutto il verso, facendo si’ che i pochi accordi minori nel verso che escono dalle varianti di I (I, vi6/I, Imaj7) sembrino puramente accidentali.

Fin qui tutto ok, in fondo ci sono artisti che ci hanno fatto una carriera sulla dicotomia testo triste / musicallegra, probabilmente la canzone va avanti tutto in maggiore visto che adesso arrivano pre-chorus e ritornello…

…e invece no. Il pre-chorus si protrae per 16 battute e sposta tutto su chiave di Si bemolle minore, e semplificando la sequenza eliminando accordi di transizione, e’ una i-VII-iv-VI-VII, dove le dominanti non fanno che accentuare la “minorita’” di tutta la parte.

Il ritornello si riduce sia nel testo (“I’m still standing, yeah yeah yeah”) che nella musica ad una tipica triade di accordi i-iv-V, dove di nuovo la dominante accentua il tono minore della sequenza.

Eppure, anche complice una parte ritmica svelta e sbarazzina e un basso che poppa quanto basta contro l’ostinatezza del piano, l’innovativa scelta di Elton John di stravolgere le norme della canzonettistica pop passa in secondo piano, e l’ascoltatore medio riconosce un pezzo che fa muovere il piede e fare yeah yeah yeah. E a noi, tutto sommato, va bene cosi’.