Grazie alla DaD, sciaguratamente affidata ai capitalisti della sorveglianza, vengono profilati nelle loro idee, nei loro dubbi, nelle loro fragilità, nei voti, nei tempi di reazione, nei tempi di battitura, nelle relazioni che hanno con insegnanti e compagni.
I loro volti, le loro voci e le loro abitazioni sono state cedute per sempre a multinazionali su cui le nostre autorità riconoscono di non avere alcun vero potere ispettivo.
E ogni nuovo bit raccolto da queste aziende duplica l’efficacia delle manipolazioni cognitivo-comportamentali che effettueranno su di loro.
Per decenni.
@miriamgreco se mi spieghi dove avrei parlato di complotto, forse riesco a risponderti…
Se posso dire, nel post di Giacomo Tesio si parla solo di lotta, e non di guerra o battaglia. Per ora MonitoraPA infastidisce BigTech meno che una mosca a una mucca, rendiamoci conto. Sulla faccenda del complotto, in genere si tira fuori per cose inverosimili, ma il capitalismo della sorveglianza è ben concreto, è fonte di enorme ricchezza per chi lo pratica (guardiamo quali sono le maggiori compagnie per capitalizzazione di mercato), anche se non lo percepiamo.
Come chiedere dell’acqua ai pesci.
MonitoraPA obbliga a percepire l’acqua, ed è un gran merito.