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La TV nuova
Gli articoli di Cassandra Crossing sono sotto licenza CC BY-SA 4.0 | Cassandra Crossing è una rubrica creata da Marco Calamari col “nom de plume” di Cassandra, nata nel 2005.
Continuiamo la saga di Cassandra sulle smart TV!
Questo articolo è stato scritto il 29 gennaio 2019 da Cassandra
Spiccioli di Cassandra 430/ La TV nuova
Da una nuvola di fumo, una storiella, due consigli e varie considerazioni.
E’ davvero cominciato tutto con una nuvola di fumo. Acre, di bachelite bruciata, canto del cigno del trasformatore di alta tensione, evento che decenni or sono era un guasto tipico delle TV a tubo catodico. Un guasto allora facilmente riparabile … con un economico ma ormai irreperibile pezzo di ricambio.
Ahimè, non è più un mondo per cose vecchie, e quindi Cassandra si è dovuta rassegnare all’acquisto della sua prima SmartTV, ovviamente meno smart ed impicciona possibile.
Non è stato difficile. Il periodo natalizio, una serie di filtri ed un paio di controlli tecnici hanno portato ad una scelta molto veloce, grazie ad un ben noto (anche troppo) sito di commercio elettronico.
Requirement: assenza di microfono, assenza di telecamera, 39 pollici e dimensioni geometriche specificate al millimetro per essere sicuri dell’incastro nella libreria, risoluzione full-hd (no-4k), SAT e DVB2.
Risultato: non tanti modelli e solo 3 marche, specialmente a causa della dimensione obbligata di 39″, che rende inutili i 4k.
Una googlatina in giro; solo una delle marche pare avere un’assistenza italiana contattabile sia via numero verde che email. Prezzo incredibilmente basso, ordine. Meno di un’ora in tutto.
Malgrado il Natale incombente, dopo pochi giorni arriva il paccone. La rimozione e riciclaggio del cadavere dello scorso millennio, dei box per il SAT e per lo streaming (questa è un’altra storia), del gorillaio di cavi relativi ed annessa polvere secolare hanno richiesto un paio d’ore; il montaggio del nuovo 30 minuti, il setup circa un’ora, anche a causa della incapacità di Cassandra di capre come fare, nella selva di menu, per passare da SAT a DTV.
Relativamente onesto il setup; dice, in maniera abbastanza chiara, che il televisore funzionerà solo se si risponde di si alla licenza d’uso, e che tutti i dati di utilizzo, incluso quelli di eventuali app, saranno utilizzati anche dal fabbricante. Così è se vi pare.
In attesa che la Comunità Europea renda illegali (se mai lo farà) questi comportamenti universalmente diffusi, procediamo a minimizzare il danno.
Nessuna applicazione aggiuntiva installata, collegamento alle rete non via cavo ma via wifi, su una rete guest appositamente creata che può solo uscire su internet.
Quando Cassandra avrà tempo, snifferà i nomi dei server che il televisore cerca di contattare e ne renderà impossibile il contatto, o lo reindirizzerà su IP locali fake.
Per ora quindi non solo Netflix ma anche il fabbricante del televisore sapranno quando e cosa guardo in streaming.
Ooops, RaiPlay, tanto per cambiare, si pianta in continuazione, in particolare sul “Paradiso delle Signore”, che per l’appunto la mia signora esige di poter vedere.
Il firmware si aggiorna over the air, ed è aggiornato.
Con un cattivo presentimento vado sul sito del fabbricante ed invio una richiesta di intervento. Aspetto a chiamare il numero verde e, dopo diversi giorni, ricevo una mail di richiesta di ulteriori informazioni. Le invio, e segue ancora il silenzio.
Con lo stato d’animo di chi, come ultima risorsa, si reca dallo sciamano, telefono al numero verde e, miracolo, dopo poche decine di secondi sono in linea con un’operatrice. Malgrado la segnalazione già fatta, mi fa riempire un’anagrafica. Poi finalmente mi chiede la descrizione del problema, e chiude promettendo un contatto.
Nel pomeriggio altro miracolo. L’operatrice mi richiama davvero, ripeto mi ri-chia-ma lei, per sapere una oscura sottoversione del firmware, che prontamente le fornisco.
Qualche altro giorno di silenzio e poi una mattina arriva la mail del servizio tecnico con il link per scaricare un nuovo firmware, e dettagliate istruzioni su come farlo. Nel giro di mezz’ora, incluso il reset completo della tv, tutto funziona. Commovente.
Adesso ho una spia, ma molto miope e sorda, in salotto, e posso infine staccare il cavo HDMI di 10 metri che collegava il pc al vecchio televisore, accrocco che dovevo utilizzare per vedere lo streaming.
Questa si che è stata una bella soddisfazione.
Marco Calamari
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Mo però voglio il formaggio