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Appena rientrato dal Cammino Primitivo di Santiago, 332km di camminata, da Oviedo a Santiago de Compostela, più altri fatti per andare a cena la sera o a visitare le (poche) città sul percorso.

Come mi aspettavo è un cammino impegnativo, con tanto dislivello (alla fine poco meno di 9.000 mt), soprattutto nella prima parte, quella Asturiana, ma anche bellissimo da un punto di vista paesaggistico. Le montagne delle Asturie sono verdissime anche in estate e le tappe si svolgono in gran parte in boschi o sentieri naturali. Quando si arriva in Galizia lo scenario cambia ed aumenta la quantità di asfalto da percorrere, come ci si può aspettare durante un cammino, ma comunque non è mai eccessiva.

Il clima è stato benevolo, pioggia solo due giorni, ma uno di questi è stato il giorno in cui ho percorso la Ruta des Hospitales, che è considerata la tappa più scenografica. Io la ricorderò come la tappa più dura dell’intero cammino, avendola fatta tutta sotto alla pioggia e con un freddo vento forte. La nebbia, o meglio le nuvole, hanno impedito quasi per tutto il giorno di godere del paesaggio, ma rimarrà comunque un ricordo indelebile.

Fare il Primitivo è una scelta ben precisa. Significa camminare quasi sempre da soli, o giusto con il tuo gruppo, perchè sono pochi i pellegrini/viandanti che lo scelgono. In genere ci si ritrova con gli amici del percorso a fine tappa, perchè gli albergues non sono molti e ancora meno sono i posti per mangiare. Quando il Primitivo si fonde con il Francese, a Melide, dopo 11 giorni di quasi totale tranquillità, ho avuto un forte impatto emotivo nell’entrare in ristoranti stracolmi di gente. Ed è stato interessante vedere quanti tipi diversi di camminatori si potevano incontrare, da quelli di lungo chilometraggio (tutto il Francese oppure quelli che uniscono il Norte al Primitivo) a quelli che fanno gli ultimi 100km da Sarria o da Lugo per ottenere la Compostela. Tutti con uguale entusiasmo e dignità, anche se ovviamente un po’ di orgoglio trapela tra chi ha fatto grandi sforzi.

Mangiare sul Primitivo è facile e goloso. Le porzioni asturiane, che sia Fabada (buonissima) o l’onnipresente Tortilla, sono sempre enormi, e anche molto economiche. Al passaggio in Galizia, mentre rimane la bontà (ovviamente il Pulpo e i Pimentos del Padron si trovano ovunque), si alzano i prezzi via via che ci si avvicina a Santiago. Si perde presto il conto di quante birre si fanno fuori, Mahou o Estrella che sia!

Arrivare a Santiago è un’esperienza che immagino diversa per ciascuno, in ragione delle proprie motivazioni e credenze. Per me, da ateo materialista, è stato il raggiungimento di una meta stabilita circa un anno fa, la dimostrazione di poter uscire dalla mia comfort-zone, e di aver pianificato tutto con estrema precisione, tanto da aver usato praticamente tutto quello che avevo nello zaino e, soprattutto, da non avere avuto alcun problema fisico. Neanche una vescica, neanche un dolore alle ginocchia. A 56 anni, per me è questo il risultato maggiore.

E… ora?

Traccia GPS: Camino Primitivo de Santiago 2022

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