Dopo l’esame di maturità, il pensiero di migliaia di studenti italiani è già rivolto ai test d’ingresso di luglio e settembre, che in molti casi rappresentano un importante sbarramento per accedere o meno al tanto agognato corso di laurea.

Tuttavia, in Italia sono previsti sia corsi a numero chiuso (fra cui medicina, odontoiatria e ingegneria) che altri a numero aperto, che dunque non hanno un vero e proprio test d’ingresso.

Vediamo allora quali sono i corsi di laurea in questione, e se davvero non c’è niente di cui preoccuparsi prima dell’iscrizione.

  • 3melvi
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    1
    ·
    2 years ago

    Anni fa ho dovuto passare il test d’ingresso e l’impressione personale che ho avuto (e ho ancora) è che valuta per la maggior parte la tua capacità mnemonica, sia sugli argomenti teorici che sulle domande di logica: se impari a memoria le nozioni delle guide per la preparazione passi e via. Ho riscontrato che benché dicessero i test fossero fatti apposta per la mia facoltà, molte nozioni chieste avevano poco a che fare con il percorso che “bloccavano” e quelle poche rilevanti, se non si sapevano ci mettevi pochissimo ad impararle al momento dello studio della disciplina. Quindi direi che se l’obiettivo era valutare la capacità intellettuale lascia molto a desiderare. Piuttosto mi sembra che questi test d’ingresso li abbiano inventati per farci tutto un business e lucrare sul pagamento dell’iscrizione agli esami e sulla vendita di manuali.