Abbiamo letto e leggeremo spesso il termine rischio e le opportune misure per mitigarlo, una domanda quindi si pone naturalmente: come è possibile determinare il rischio? Premetto che come sempre, cercherò di semplificare al massimo per non risultare eccessivamente prolisso e tecnico. A questa domanda risponde una semplice formula matematica: R=PxVxE

Analizziamola nel dettaglio:

R rappresenta appunto il rischio.

P è la pericolosità, ovvero la possibilità che un dato evento (terremoto. alluvione, incendio, …) possa verificarsi in un dato arco temporale in uno specifico luogo;

V è la vulnerabilità, ovvero la probabilità di subire danno di persone e cose (presenza di scuole, ospedali, infrastrutture, età media degli edifici, beni architettonici, …)al verificarsi di un evento di una data intensità;

E è l’esposizione, ovvero la quantità di elementi esposti al rischio presenti in una specifica area.

Appare chiaro che per quanto possa essere semplice nella sua forma, la formula del rischio richiede una notevole quantità di parametri e dati da considerare in premessa, che provengono da altri studi tipo la zonazione sismica, i Piani di Assetto Idrogeologico, ma non solo questi. Essa è parte fondamentale della valutazione del rischio, un importante aspetto della protezione civile su cui si basa la pianificazione dell’emergenza.

Approfondiremo invece in un futuro post la classificazione dei rischi ed alcuni loro aspetti.