Analizzando le linee guida e le raccomandazioni di altri Paesi, emerge che l’indicazione di evitare i funghi nei bambini sembra essere una peculiarità tutta italiana.

Negli Stati Uniti, in Canada, in Francia e nel Regno Unito, ad esempio, i funghi sono menzionati nelle linee guida per l’alimentazione dei bambini sotto i 2 anni e sono inclusi in ricette per le mense scolastiche.

La minore presenza dei funghi nella dieta tradizionale italiana e l’alta prevalenza di consumo di funghi selvatici nel nostro Paese potrebbero aver facilitato l’estensione di questa precauzione a tutte le varietà dei funghi.

Nel documento “WHO Guideline for complementary feeding of infants and young children 6–23 months of age” pubblicato nel 2023, l’OMS fornisce raccomandazioni basate su evidenze scientifiche per un’alimentazione complementare adeguata dei bambini. In queste linee guida non viene menzionato alcun divieto o restrizione specifica riguardo al consumo di funghi.

L’assenza di indicazioni specifiche sui funghi nelle linee guida dell’OMS suggerisce che, a livello internazionale, non ci siano evidenze scientifiche sufficienti per sconsigliarne il consumo nei bambini a partire dai 6 mesi di età, nel contesto di un’alimentazione complementare varia e bilanciata.

I funghi, infatti, sono ricchi di minerali come calcio, ferro, manganese e selenio; contengono folati e vitamine del gruppo B, tra cui la Vitamina B2, fondamentale per la produzione dei globuli rossi e per il metabolismo, la B3, che contribuisce al buon funzionamento del sistema nervoso e alla corretta ossigenazione del sangue, e la vitamina B12 che, insieme a ferro e potassio, li rende utili per prevenire l’anemia e supportare l’apparato cardiocircolatorio.