Da qualche tempo mi sono iscritto ad alcune newsletter e podcast che approfondiscono il mondo dei videogiochi a tutto tondo, non solo recensendo le novità. Mi ha sorpreso e, ammetto, anche un po’ spaventato, scoprire che ci sono manovre finanziarie così certosine. Inevitabilmente mi chiedo: quando ci sono sempre più “pezzi grossi” che giocano sulla scacchiera, quanto ci vorrà perché a perdere sarà la creatività? Fortunatamente continuano a esistere molte realtà indipendenti e validissime, ma è difficile capire come si evolverà la faccenda nel lungo periodo. Dobbiamo ancora vedere cosa succederà all’industria del cinema e delle serie, con Disney che sta fagocitando tutti i più grandi studi. Non sono ancora né pessimista né ottimista. Osservo e basta per il momento.

Riporto qui un passaggio dalla newsletter completa:

Reuters ha riportato che Tencent - che da anni investe in quote di minoranza e maggioranza in tante società, da Riot Games a Supercell, da Ubisoft a Epic Games - sta modificando la sua strategia di acquisizione e fusione e intende puntare forte sull’acquisizione di quote di maggioranza di alcune aziende europee di videogiochi nel prossimo futuro. Nei giorni scorsi, il principe saudita Mohammed bin Salman ha annunciato che Savvy Gaming Group - che oggi è proprietaria di ESL e FaceIt e detiene la maggioranza di SNK - intende investire quasi 38 miliardi di dollari nei videogiochi nei prossimi anni puntando, fra le altre cose, all’acquisizione di un editore maggiore. Siamo arrivati alla fase finale di una metaforica partita finanziaria di Risiko che tali aziende, con storie diverse, stanno vivendo da tempo - di Tencent si parla da anni; di Savvy Games Group da pochi mesi, ma ha già investito miliardi di dollari - e ora tali strategie stanno assumendo contorni più netti, più grandi, più ricchi. Arriverà il momento in cui Tencent e Savvy Games Group faranno grossi movimenti finanziari. In quel momento la tentazione sarà di essere sorpresi e stupefatti. Ricorda che invece niente accade in una bolla e quel finale di stagione era preparato da tempo.