https://www.wired.it/play/libri/2020/07/21/falce-romanzo-distopia-neal-shusterman-recensione

La più grande conquista dell’umanità non è stata la sconfitta della morte. È stata la vittoria sul governo. Quando la rete digitale mondiale si chiamava ancora Cloud, la gente riteneva che dare troppo potere a un’intelligenza artificiale non avrebbe portato nulla di buono. Le storie che mettevano in guardia contro un tale rischio abbondavano su tutti i mezzi di comunicazione. Le macchine venivano sempre additate come il nemico. Ma poi il Cloud si trasformò nel Thunderhead, dotato di coscienza, o almeno di qualcosa di molto simile. Contrariamente a quello che la gente aveva temuto, il Thunderhead non si impadronì del potere. Ma fu la gente che cominciò a pensare che avesse le carte in regola per governare meglio dei politici. Prima del Thunderhead, l’arroganza umana, gli interessi personali e le continue liti interne dettavano legge. Era un sistema inefficace. Imperfetto. Vulnerabile a ogni forma di corruzione. Il Thunderhead era incorruttibile. Non solo, ma i suoi algoritmi si basavano sulla somma totale della conoscenza umana. Tutto il tempo e il denaro sprecati in manovre politiche, le vite perse nelle guerre, le popolazioni sfruttate dai despoti: tutto sparito nel momento in cui il potere fu consegnato al Thunderhead. Era chiaro che i politici, i dittatori e i guerrafondai non ne fossero contenti, ma le loro voci, che avevano sempre risuonato forti e intimidatorie, persero all’improvviso di autorità. Non solo l’imperatore non aveva i vestiti, non aveva nemmeno le palle. Il Thunderhead sapeva tutto. Quando e dove costruire strade, come eliminare gli sprechi nella distribuzione alimentare e porre quindi fine alla fame, come proteggere l’ambiente dalla crescita incontrollata della popolazione. Creò posti di lavoro, vestì i poveri e stabilì il Codice mondiale. Per la prima volta nella storia, la legge non era più il pallido riflesso della giustizia, era la giustizia. Il Thunderhead ci diede un mondo perfetto. L’utopia che i nostri antenati potevano solo sognare era diventata la realtà.