Seguendo un link messo in uno di quei siti che frequento, ho trovato questo posto dove fanno (micro? medie?) recensioni di libri (non solo di fantascienza o fantasy, ma nessuno è perfetto).

In realtà sto ancora valutando se le recensioni siano valide e non si tratti invece della solita pubblicità più o meno indiretta di qualche casa editrice.

Per esempio: https://www.pulplibri.it/dick-oltre-dick/

Anche interessante la storia delle edizioni, ma sembra più mirata a far sapere cosa intendono sfornare e non com’era (e com’è) la qualità dei prodotti, che forse è un po’ più importante per noialtri consumatori dei suddetti, no?

Altrove ho letto quella di un libro (a detta loro senza una pecca) diventato abbastanza famoso da trarne un film che ha avuto successo (Ready Player One) che si chiudeva con:

Adatto ai ragazzi come ai giovani quarantenni, imperdibile per tutti i lettori che amano immaginare e immergersi nei libri… e chi ama i video giochi avrà una valida alternativa!

e l’ho confrontata con un’altra che contiene proprio quegli elementi che ti fanno capire che la seconda è più onesta: non cerca di venderti qualcosa, ma ti presenta anche eventuali aspetti che non convincono. Un assaggio:

A differenza di molti libri legati a questo genere fantascientifico/post-apocalittico, la narrazione è in prima persona, cosa che personalmente apprezzo in quanto si crea un legame maggiore col personaggio PDV (punto di vista).

In Ready Player One però troviamo un raccontato fastidioso, i concetti di “show, don’t tell” (mostra, non raccontare) qui sono assenti. La narrazione è mal condita da continue liste della spesa di Videogiochi, Serie TV e film legati alla cultura nerd degli anni ’80 che sembra essere l’accorgimento che l’autore utilizza per informare il lettore che lui è un nerd, che ha vissuto sulla sua pelle l’essere nerd negli anni ’80 e quindi, aiutato da qualche ricerca su Wikipedia, elenca tutti i nomi di giochi, film, ecc. degni di essere menzionati per la gioia di chi apprezza tali citazioni.

Ce ne sono altri - deve essere chiaro che il punto non è trovare qualcosa di brutto per forza, ma riuscire a capire che la recensione (positiva o quasi che sia) rappresenti davvero il puto di vista di chi la scrive e non quello di chi vuol vendere.

Per pulplibri, vedremo.