Qui non è esattamente un concorso a pagamento, ma un non concorso: in pratica, si finge un concorso (che in realtà non esiste) per farsi mandare racconti, da raccogliere in un volume di “autori vari” e vendere (anzitutto agli autori stessi). Per come mi è stata raccontata, non c’è nemmeno una qualsivoglia selezione. Della serie: tu manda, io faccio stampare quello che arriva così come arriva e morta lì. Possibilmente compra, che almeno rientro dei costi e mi pago anche la bolletta della luce.
Inoltre ha inviato una richiesta di informazioni ad altre 25 società: A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi
Cioè, chi si è salvato?
Il 2026 non è poi così lontano. Certo pare coincida con la data di accensione di ITER (che doveva essere nel 2025, ma un anno di ritardo ci sta), che potrebbe rubare un po’ la scena, Magari spostano la faccenda di ITER nel 2027, chissà. Oppure saranno puntuali, per il 2025, a dicembre. E l’uomo tornerà sulla Luna nel 2026 senza concorrenza.
Aspetta: ci stanno mica i mondiali?
Interessante, però chissà: ci sono molti settori dove le macchine sono entrate. Anche nelle fabbriche sono entrate e si temeva che gli operai sarebbero stati licenziati. Quello che è successo, invece, è che gli operai sono diventati “specializzati”.
Nel mondo del software, oltre agli IDE avanzati, sono arrivati i software di modellazione (come il Rational Rose), col risultato che il lavoro del programmatore medio non richiede più una laurea in ingegneria o in matematica (mi perdonino i laureati in informatica di oggi) come negli anni 50/80, ma può essere svolto anche da persone con una preparazione diversa purché abbiano studiato come si usano quegli ambienti e come si dovrebbe programmare - parliamo di un anno o due, non di cinque o più, e senza dover affrontare esami di (per dire) analisi matematica. Risultato: si son create più opportunità, non meno, dato che gli esperti veri servono ancora, ma non devono passare il loro tempo a manutenere gestionali.
Nel mondo degli autoveicoli stanno arrivando quelli a guida autonoma. Non elimineranno i tassisti e nemmeno la necessità di prendere una patente per sedersi al posto di guida, semmai per prendere quella patente sarà necessario dimostrare di saper gestire anche eventuali dettagli dell’AI guidante (un po’ come fino a oggi o forse a ieri era necessario, per passare l’esame, sapere cosa fosse lo spinterogeno, sebbene pochissimi tra i patentati fossero davvero in grado di metterci del caso le mani).
Perché dovrebbe essere diverso qui? Un artista in grado di fare copertine affascinanti o in grado di scrivere un romanzo (di fantascienza o meno) non perderà il suo lavoro. Una persona non capace forse (vedremo) potrà comunque creare copertine o (farsi) scrivere un libro, ma ci sono buone possibilità che si coglierà la differenza così come si coglie tra un oggetto fatto in serie e uno fatto a mano: non è detto che il secondo funzioni meglio del primo, ma ha comunque il suo perché. Vedremo.
Ce ne sarebbe un’altra: questo esperimento di fusione non è stato fatto pensando di generare energia come fonte di approvvigionamento, ma per scopi militari (leggi: arsenale di bombe a fusione con ignizione non fissile).
Maggiori dettagli qui:
https://www.galileonet.it/ignizione-fusione-termonucleare-militare/
La costruzione della NIF (di Livermore in California) iniziata nel 1997 è stata completata nel 2007. I primi test di potenza partirono nel 2010 e dal 2014 si sono avuti circa 3000 esperimenti (per il 90% a scopo militare) con una varietà di bersagli e di forme di impulso.
(…)
La missione centrale del NIF, e la motivazione della sua stessa realizzazione, è infatti fornire informazioni e dati sperimentali di interesse militare, in particolare utili per la tecnologia delle armi termonucleari e per il programma di gestione dell’arsenale nucleare americano
Lo so perché ne hanno discusso qua
però leggete bene questo
Che cosa ha ottenuto la NIF? La struttura ha utilizzato i suoi 192 laser per erogare 2,05 megajoule di energia su un cilindro d’oro delle dimensioni di un pisello contenente una pallina congelata di isotopi di idrogeno, deuterio e trizio. L’impulso di energia ha fatto collassare la capsula, creando temperature che si vedono solo nelle stelle e nelle armi termonucleari, e gli isotopi dell’idrogeno si sono fusi in elio, liberando ulteriore energia e creando una cascata di reazioni di fusione. L’analisi del laboratorio suggerisce che sono stati rilasciati circa 3,15 megajoule di energia: circa il 54 per cento in più dell’energia che è entrata nella reazione e più del doppio del precedente record di 1,3 megajoule.
Tuttavia, mentre le reazioni di fusione possono aver prodotto più di 3 megajoule di energia – più di quanta ne sia stata fornita al bersaglio – i 192 laser della NIF hanno consumato 322 megajoule di energia nel processo. L’esperimento però si qualifica sicuramente come ignizione, una misura di riferimento per le reazioni di fusione che si concentra su quanta energia è entrata nel bersaglio rispetto a quanta energia è stata rilasciata.
Scusa, ma hai linkato solo l’immagine della copertina - un link anche a qualcosa di più? Tipo
https://www.balenaludens.it/2021/il-presidente-del-consiglio-sei-tu-librogame/
Che poi, diciamola tutta:
siamo lontani dalla centrale a fusione - è stato ottenuto un notevole quantitativo di energia per un episodio di breve durata. Mica per nulla questo è un passo importante ma non risolutivo. L’obiettivo è sempre 20/30 anni più in là, esattamente come 20 o 30 anni fa.
Però è vero che prima di allora si diceva “50 anni” e quindi, tra un paio di rapidi balzi venti o trentennali i passi successivi potrebbero diventare a 10/15 anni, tipo che, se nel frattempo la speranza di vita dovesse diventare bicentenaria, forse qualche chance l’avremmo davvero di assistere di persona e scoprire se ci si fa la doccia calda grazie alla fusione o è stato soprattutto un bell’esplorare (che va anche bene) o un guerreggiare meglio (che va un po’ meno bene).
Mah
grazie a un computer quantistico che ha simulato due buchi neri per poi inviare un messaggio tra loro attraverso una ‘scorciatoia’ nello spazio-tempo.
Chèccivuòle a simulate due buchi neri? Spippoli un po’ sulla tastiera quantica, e tutti i bit vengono attratti dai due buchi che ti si formano sullo schermo.
Il nuovo esperimento non ha fatto altro che esplorare l’equivalenza dei wormhole con il teletrasporto quantistico
quindi il teletrasporto esiste. Energia!
L’esperimento è stato condotto su una versione del computer Sycamore 2 di Google, che ha 72 qubit. Di questi, ne sono stati utilizzati solo nove per limitare la quantità di interferenze e rumore nel sistema.
Mi pare giusto: 9 su 72, così si lavora meglio. Che poi il computer quantistico sia già una realtà commerciale, che con soli 5000 euro ti porti a casa almeno il modello cinese (o così dicevano nel 2021) potrebbe indurre tanti a simulare il proprio buco nero personale. Tanto è facile e, soprattutto, è esattamente come averne uno vero. Solo che poi ti mangia tutti i pixel dello schermo e, se hai successo, resti lì a guardare un monitor completamente nero.
Solo a me sembra una storia di vera fantascienza come quelle di una volta, con tanti termini affascinanti e alla moda buttati lì ogni tre righe?
Su segnalazione di Daky e Bluoltremauri:
Vedo che consente anche l’importazione da altre librerie:
Se si dispone di un file di esportazione da un altro servizio come Goodreads o LibraryThing, è possibile importarlo qui.
Ho provato a inserire un libro. Mi consente di specificare gli autori, mi chiede se sono gli stessi di altri che conosce già, crea una scheda, per ogni autore nuovo che inserisco, che poi posso estendere con altre informazioni.
Sarà ancora in sviluppo, ma mi pare ben fatto. Certo, se non cerchi, non trovi, e la visibilità sembra limitata - ma non son lì a fare pubblicità, quindi non è un problema. Credo proprio che lo userò. Gatti Ninja, ça va sans dire.
Grazie @daky@feddit.it e @Bluoltremauri@feddit.it , vado a vedere.
Sì però “hanno aiutato”: nel senso che non si sono opposti ai mandati.
Per le indagini, l’FBI ha utilizzato mandati di perquisizione diretti a varie società come Amazon e Google
dato che i tipi usavano gmail, per le loro operazioni, e avevano usato un loro phone per l’autenticazione richiesta, era abbastanza chiaro che a mettere le mani sui dati in Google li si sarebbe beccati. Poi sono andati da Amazon e, associato a quel numero di telefono, hanno trovato pure l’indirizzo di casa (oltre a nomi e cognomi reali).
Sarà un caso che fossero anche russi?
le informazioni contenute nel sito che hai segnalato sono completamente errate.
Sì, infatti mi lasciavano perplesso (e l’ho segnalato qui per capire se lasciavano perplesso solo me) Comunque LibreOffice dalla versione 5 e qualcosa dovrebbe avere un supporto per il cloud, ma giustamente:
Quando si parla di Pubblica Amministrazione, inoltre, il criterio di scelta non dovrebbe essere “gratis” o “a pagamento”,
Ovvio
ma, rimanendo in tema di etica, tra software proprietario e software libero.
Credo che il tema etico in una PA non entri se non in campagna elettorale. Penso più al discorso sicurezza, come primo “desiderata”. Non che poi chi decide eventuali acquisti ne capisca, ma per fortuna c’è AgID - Agenzia per l’Italia Digitale - che qualcosa di buono prova anche a fare. Poi non è detto gli riesca bene, però lo spid sì.
OnlyOffice
Pare buono. C’'è solo questo dettaglio dei 5 usd al mese, citato qui.
Di LibreOffice dicono “non specificato”, ma mi risulta gratis.
Poi dicono “per Utenti che lavorano online”. Sarà, io lavoro in locale, anche se lì dicono che non c’è la versione per farlo.
A me i conti con questa scheda non tornano.
Ciao Ho preso l’abitudine, quando leggo qualcosa, di segnarmi quelli che mi paiono eventuali typo o problemi nei testi e (a volte, nella speranza di rendere un servizio utile) di comunicarli poi all’autore che può decidere intanto se ci siano davvero questi typo o problemi altri, e poi se correggere o lasciare così.
È con questo spirito che ti segnalo queste piccole cose in quest’articolo (peraltro molto bello):
"Credo che l’artista sia chi dimostra avere la capacità e la tenuta necessaria per portare le persone dentro un altro mondo, farlo sperimentare e non appena descriverlo. "
intanto, se non è un artista particolare, ma l’Artista in generale, cioè la categoria dell’ artista, toglierei l’articolo e lo scriverei maiuscolo.
Poi c’è un problema con l’ultima parte: “non appena descriverlo” non si incastra col resto della frase che scommetto voleva suonare più o meno così:
Credo che Artista sia chi dimostra di avere la capacità e la tenuta necessaria per portare le persone dentro un altro mondo e farglielo sperimentare non appena glielo descrive.
Se non era questo che volevi dire, comunque la frase andrebbe aggiustata
Abbiamo un typo: la “zona di confort” si scrive “comfort”, con la emme.
non credo sia voluto: l’ultima parte della frase seguente è “cancellata” nelle primissime foto di luglio:
“hanno giocato a Pixel, il gioco da tavolo sulla risoluzione delle immagini digitali sviluppato da INAF nell’ambito del GAME Science Research Center, che oltre a mostrare come si compongono le immagini astronomiche, permette di simulare in prima persona la gestione di un centro di ricerca astrofisico, facendo gestire i processi necessari alla formazione delle immagini astrofisiche.”
Okay. E chi non c’aveva voglia di lavorare?
:D
(Sì, era insito nella premessa: “il gioco è un’attività seria e fondamentale, non solo per conoscere, ma anche per sviluppare tantissime competenze”
Beh, devo dire che è interessante.
Mi permetto qualche appunto marginale:
“Giocare con la scienza poi permette di sottolineare come la scienza non è un corpo statico e sterile, un libro da aprire e studiare, ma una storia a cui partecipare, per conoscerla, capirla e apprezzare la molteplicità di visioni e idee che contiene.”
“come al scienza non sia”
“Nel facilitare il gioco – pratica fondamentale per le attività di game-based learning,”
Attento: il trattino iniziale apre un’incisa che in realtà poi si chiude con una virgola (l’altro trattino è per la parola composta, no?)
e poi, saltando a piè pari qualche quisquilia sulla punteggiatura, vengo al nocciolo:
“è emerso che la differenza tra game-based learning e gamification non è sufficientemente stressata (…) game-washing”
L’ultimo termine è spiegato: “quell’insieme di pratiche in cui il gioco viene sfruttato, talvolta con fini pesantemente utilitaristici, talvolta, in buona fede, solo perché “va di moda”, da realtà che, spesso, non conoscono il gioco.” Però con quella “e” tra “game-based learning” e “gamification”, mi vien da dire, prima di leggere il resto e, soprattutto, di capire che l’ultimo termine serve a specificare meglio il secondo (e se non è così, serve a maggior ragione quello che vado a suggerire) che siano due cose diverse e, non essendo stato al Lucca Comics a sentirvi, può darsi che non la conosca (cvd per il discorso che non sia abbastanza stressata, questa differenza). Che ne dici di mettere una piccola parentesi per spiegare? Tipo:
è emerso che la differenza tra game-based learning (che punta anzitutto a far apprendere) e gamification (che punta invece a far appassionare al gioco) non è sufficientemente stressata (…)
Valgono solo i manga?
A me era piaciuta questa storia (avviso. non sono aggiornato sui prezzi in generale, ma secondo me questi costano un botto) da cui hanno tratto una serie televisiva parodia del fumetto, secondo me, stupenda di cui magari parlerò altrove.
Anche il fumetto comunque si fa seguire e mi pare disegnato bene (ma non faccio testo, che non metto a fuoco e quindi potrei davvero scambiare piccioni per condor). Storia avvincente, tre soli numeri e via.
Qui il fumetto. Io l’ho detto che costa, eh?
Bello sì, Lo avevo letto anni fa. Che poi, se non ricordo male, era diviso in due uscite.
—spetta, ce l’ho in casa - trovato - rapido ripasso a pagine dispari e…
Però (e lo so che adesso rischio il linciaggio) la storia breve (perché sono racconti corti, ma parecchio più lunghi dei veri micro in 500 battute) “Un colpo di mano” di Asimov, non è la più bella:
sinossi
un delinquente che la fa franca perché si rifugia nel futuro, poco dopo il processo in cui lo dichiarano libero per decorrenza dei termini (o una cosa del genere), e la storia in realtà è il processo stesso. Idea anche parecchio carina (beh, è Asimov, mica il Gianni della porta accanto), però boh, ricordo che anche allora lo scambio tra avvocati
(…)
non mi aveva appassionato - sarà che negli States questa cosa è più sentita che da noi? A seguire, altri racconti con idee carine. Però anche lì: eccezionali? Mah. Simpatici, senz’altro, con un’inizio, uno svolgimento e una fine. Forse qualcuno sconta anche (modesti, dai, niente di tragico) problemi di traduzione, può darsi che in lingua siano migliori.
“Posso volere, voglio potere” per esempio, parte epico ma presenta almeno una ripetizione fastidiosa e c’è sempre quel discorso dell’aggettivo che precede il sostantivo, che ci sta, in italiano, solo per enfatizzare l’aggettivo. In “Eppure la rauca risata continuava a echeggiare intorno”: già echeggia continuamente, non poteva essere semplicemente"la risata rauca"? Sarò pedante io, ma ci vedo una traduzione secca di “hoarse laugh” dove rauco viene prima perché in inglese si fa così di regola, non come eccezione per enfatizzare.
Al di là di piccoli difetti, la storia “posso volere, voglio potere” scorre anche. C’è solo quel dettaglio insignificante che la conosciamo già tutti: è la storia di Aladino e della lampada con Genio incluso. Certo, raccontata con toni enfatici, ma è quella, desideri inclusi. La novità? Si c’è, ma non la dico: questo racconto si basa tutto su quello e per quello merita (anche più del racconto di Asimov in persona) di rientrare tra gli aghi.
E niente, adesso ripasso con calma e vedo di capire se davvero trovo qualche altro ago decente oltre a questo remake di Aladino.
p.s.
Comunque per un viaggio in treno i libri di questa collana sono una manna. Meglio una storia intera, se è un po’ appassionante, piuttosto che tanti racconto brevi, per non accorgersi proprio del viaggio.
tutanota la conosce qualcuno?