• 0 Posts
  • 10 Comments
Joined 10 months ago
cake
Cake day: September 5th, 2023

help-circle


  • @notizie

    Ciao!

    […]

    Non riesco a muovere nessun appunto a quello che scrivi (ma magari
    perche’ sono solo stanco! 😉) e quindi sottoscrivo ogni parola.

    Aggiungo che mi pare che si stia riproponendo la ormai antica domanda:
    “Che fare?” e io vorrei dire la mia. Personalmente ho visto (oltre a
    quello che hai scritto e che condivido) tre possibilità (che non si
    escludono a vicenda necessariamente):

    - attirare istituzioni statali e non, gruppi, associazioni partiti
    sindacati, aziende eccetera attraverso il “network effect”, ovvero
    convincendoli che sul fediverso ci siano molte persone
    potenzialmente pronte ad ascoltarle. Per questo motivo è necessario
    avere qui molte persone potenzialmente disposte ad ascoltarle,
    quindi avere qui molte persone. A questo scopo potremmo usare
    tattiche di marketing di qualunque genere (lecite!) per attirare
    utenti: abbassare i livelli di moderazione, aumentare il livello di
    gamification delle interfacce, pagare esperti di UX per aumentare il
    tempo speso sul social, cercare sponsor che ci diano dei soldi in
    cambio di pubblicità, attivare influencer perche’ parlino del
    fediverso eccetera;

    - compiere azioni di pressione (lecita!) politica perche’ gli attori
    di cui sopra si convincano che sia un “obbligo” avere una presenza
    nel fediverso, ma in quanto piattaforma libera, decentrata e tutte
    le cose che sappiamo a memoria;

    - altre possibilità che non mi vengono in mente.

    La mia preferenza, pare inutile dirlo, è per la seconda (e
    potenzialmente per la terza, naturalmente! 😆), che è anche la piu’
    difficile. Io, invece, andrei cauto con la prima (anche se, come
    scrivevo, auspicherei un atteggiamento un po’ piu’ liberale -ma sempre
    entro i limiti del lecito- nella moderazione); se mi passi la
    metafora: vorrei che ad una festa che organizzo ci fossero molte
    persone, non pretendo che mi piacciano tutti, ma non mi divertirei
    affatto se ci fossero quasi solo persone con cui non ho nulla in
    comune. Lo scopo e’ divertirsi.

    Ciao!
    C.


  • @fedifaschifo

    Ciao!

    > Sui contenuti “commerciali” l’unica cosa su cui sono d’accordo è
    > che chi vuole fare account commerciali non è giusto che sfrutti
    > istanze tenute su con lo scotch e i soldi regalati dagli
    > amministratori e dagli utenti, ma dovrebbe crearsi un’istanza per sé
    > e per i suoi marchi/brand/dipendenti/etc

    Allo stesso modo ritengo sia lecito pensare che chi voglia veicolare
    contenuti politici non si possa aspettare che altre istanze vi
    facciano da megafono, se chi le amministra non li condivide o, peggio,
    li avversa, (soprattutto se si tratta di istanze piccole,
    autofinanziate o — a maggior ragione — nate con precisi obbiettivi
    politici).

    Non sto dicendo che non sia auspicabile che lo facessero, anzi in un
    certo senso penso che sarebbe auspicabile. Allo stesso tempo penso che
    sarebbe auspicabile ma — aggiungerei — entro certi limiti. E quindi
    mi sento tornato al punto di partenza. Insomma, come ho letto una
    volta: “non conosco la soluzione, ma ammiro il problema”! 😂

    Mi piacerebbe, pero’, vedere i numeri relativi alle istanze non
    italiane (e mastodon.social in particolare). Mi pare che il campione
    italiano sia cosi’ piccolo (tranne forse che per mastodon.uno,
    livellosegreto.it e pochissimi altri), che anche piccole fluttuazioni
    producono variazioni percentuali alte.

    In ogni caso, direi: “niente panico”! 😄

    Ciao!
    C.


  • @s_wilson

    Ciao!

    > @cage @notizie l’esperienza di Twitter mi fa dire di
    > no: è uno dei cambiamenti portati da Musk che hanno peggiorato
    > l’esperienza utente (per quanto sia uno dei minori)

    Come scrivevo, bisogna vedere quanto l’hanno peggiorato, rispetto a
    quanto lo hanno migliorato e fare il bilancio. Bisogna anche
    considerare che, a quanto ho capito, ci potrebbero essere effetti
    negativi di altre scelte operate sulla piattaforma che citi, che
    renderebbero non apprezzabile gli effetti (sia positivi che negativi)
    dell’aumento del limite di caratteri; per intenderci, immagina —per
    assurdo— una piattaforma dove fossero ammessi solo messaggi di
    insulti: ogni modifica tecnica che portasse benefici sarebbe
    ininfluente ai fini dell’atmosfera complessiva.

    Detto questo i messaggi lunghi (piu’ di 500 caratteri) nel fediverso
    ci sono gia’: sia per scelta di progettazione (pleroma, friendica),
    sia per gli amministratori che modificano il codice (con potenziali
    problemi di stabilita’ e sicurezza) di mastodon; in questo messaggio:

    https://github.com/mastodon/mastodon/pull/27629

    si valuta un 21% (su 10000) di istanze mastodon che hanno modificato
    il valore massimo ammesso.

    Ciao!
    C.



  • @notizie

    Ciao!

    > condivido le tue perplessità, anche se lasciare all’utente la scelta
    > di quanto limitare i propri messaggi non è la soluzione migliore,
    > perché poi ognuno tenderebbe a dare il peggio di sé.

    Bisogna vedere *quanto* “tenderebbero”! 😉

    Io direi poco se non trascurabilmente poco; “sperimentalmente” io ho
    frequentato con assiduita’ esclusivamente istanze che avevano un
    limite ben piu’ alto di 500 caratteri (mi pare che quella dove sto
    adesso abbia 5000 come limite massimo) e non si sono verificati
    problemi, che io sappia, o almeno la timeline locale non mi appare
    difficile da seguire. Viceversa, mi pare che un insieme brevi brani
    concatenati, oltre ad intasare le timeline siano anche una fatica da
    leggere.

    In ogni caso basta provare! 😉 E chiedere (ancora) agli sviluppatori
    di trasformare una costante in un parametro configurabile, magari.

    > Il grosso problema è che anche dal punto di vista degli
    > amministratori non è facile forzare la rimozione del limite di
    > caratteri. Infatti qui in Italia c’è solo /at/admin che consente
    > agli utenti di scrivere fino a mille caratteri,

    E lo ringrazio per questo!

    > perché manutenere quella caratteristica è una scocciatura in più
    > (per esempio, ogni volta che a giorni ha una nuova Release di
    > mastodon, quel parametro ti viene riazzerato)

    Perche’, dall’alto delle loro cattedre, gli sviluppatori di mastodon
    ritengono che il limite di 500 caratteri sia scritto nelle tavole
    della legge:

    https://github.com/mastodon/mastodon/pull/5697#issuecomment-345078582

    e, invece di dare la possibilita’ di configurare quel parametro,
    preferiscono dare fastidio a quegli utenti (inteso come amministratori
    di istanza) che volessero modificarlo, obbligandoli - come giustamente
    dici - a immergersi nel codice per cambiarlo.

    https://1010.gitlab.io/posts/customize-mastodon-character-limit/

    Ciao!
    C.



  • @informapirata

    Ciao!

    > @cage sì, un disastro completo. Eppure ci sono classi in cui il
    > docente si impegna

    Ma certamente!

    > a fare qualche lezione di coding

    Magari chiamarla programmazione, pero’ 🙁 (ma è vero che si usa solo
    scratch?). Non dico a te, dico agli editori (o viene dal ministero?),
    mi e’ capitato di dover spiegarne la differenza.

    > e ti accorgi che tutta ma proprio tutta la classe recepisce quei
    > concetti velocemente. È un problema di alfabetizzazione, non di
    > materiale umano

    Ma sicuro! Cosi’ come la mia generazione (io meno degli altri)
    imparavano il computer col manuale del processore. 😀

    O la mia amica, appena piu’ giovane di me, che imparo’ in un corso di
    programmazione a pagamento (insieme al corso ti regalavano computer
    gia’ obsoleti, quelli con i tasti in gomma semi rigida che oggi
    farebbero venire l’acquolina in bocca agli appassionati 😀) il
    quicksort, qualche lustro prima di quando lo imparai io. 😀

    Il problema era permetterselo, all’epoca il computer. Ne avessimo
    avuto di piu’ allora, sapremmo insegnarlo meglio adesso! 😀

    Anche per la mia generazione fu un problema di alfabetizzazione.

    E non mi riferisco solo alla programmazione (che mi appare
    secondaria), quanto all’approccio consapevole e critico alla
    tecnologia.

    Ciao!
    C.

    >
    > @salvadorbs @alsivx
    >
    >