@eutampieri sono imprescindibili per creare un sistema elettrico ad alta penetrazione di energie rinnovabili, così come i sistemi di compensazione (reattori, resistori stabilizzanti, STATCOM). Fondamentalmente un compensatore sincrono è in grado di dare alla rete l’elemento fondamentale per mantenere la frequenza entro i range stabiliti, ovvero l’inerzia. L’inerzia è legata alla velocità di rotazione dei generatori sincroni dei grandi gruppi termoelettrici.
@Suoko si, ma al tempo stesso occorrerebbe passare a un sistema elettrico sempre più distribuito. L’ideale è creare “isole di autoconsumo”, più facilmente gestibili e programmabili. In questo senso le comunità energetiche sono importanti
Considerato quanto noi consumatori paghiamo i “costi del grid” ovvero la quota fissa+potenza confrontati con il costo reale dell’energia consumata, direi che potrebbero rialzare il prezzo di vendita dell’energia quando la produciamo.
Ecco, bravo. Pensi che avrebbero aiutato? Io non sono esperto
@eutampieri sono imprescindibili per creare un sistema elettrico ad alta penetrazione di energie rinnovabili, così come i sistemi di compensazione (reattori, resistori stabilizzanti, STATCOM). Fondamentalmente un compensatore sincrono è in grado di dare alla rete l’elemento fondamentale per mantenere la frequenza entro i range stabiliti, ovvero l’inerzia. L’inerzia è legata alla velocità di rotazione dei generatori sincroni dei grandi gruppi termoelettrici.
Grazie! C’è qualche link che io possa leggere?
Quindi, riassumendo, per ora ci vogliono centrali non rinnovabil, che garantiscano stabilità, giusto? In attesa di enormi batterie ad alto stoccaggio?
@Suoko si, ma al tempo stesso occorrerebbe passare a un sistema elettrico sempre più distribuito. L’ideale è creare “isole di autoconsumo”, più facilmente gestibili e programmabili. In questo senso le comunità energetiche sono importanti
Considerato quanto noi consumatori paghiamo i “costi del grid” ovvero la quota fissa+potenza confrontati con il costo reale dell’energia consumata, direi che potrebbero rialzare il prezzo di vendita dell’energia quando la produciamo.