Siamo arrivati a dicembre, scatta il countdown al Natale, e nel post di oggi parleremo di un kit che potrebbe essere anche un’idea regalo da mettere sotto l’albero di chi ha veramente tutto da non sapere ogni volta cosa regalargli. Abbiamo visto quali comportamenti tenere in caso di emergenza, quindi da quando ci siamo messi in salvo a quando arriveranno i soccorsi potrebbero passare, in situazioni particolarmente gravi, anche 48/72 ore, esperienza che ho vissuto personalmente durante un’alluvione. Anche in questo caso possiamo fare la nostra parte, per noi stessi ed i nostri cari componendo una “safety bag”. Possiamo trovare anche dei kit già pronti, ma ritengo sia più giusto ed istruttivo comporla da se. Partiremo da un pacchetto base di articoli da inserire, oltre a ciò il limite sono le vostre necessità, tenendo però presente che all’aumentare di peso e dimensioni dello zaino ne risulteranno compromesse la facilità di trasporto e di movimento.

La dotazione di base

  • Acqua;
  • Cibo a lunga conservazione e senza necessità di cottura (Ottime a questo scopo le barrette energetiche);
  • Prodotti per igiene (Salviettine, gel sanificante);
  • Kit primo soccorso (Bende, cerotti, disinfettante. Si tpuò optare per un kit già pronto, di solito contengono anche le istruzioni);
  • Coperta isotermica (Ha un lato argentato ed uno dorato, in base al lato di utilizzo protegge dal caldo o dal freddo);
  • Torcia elettrica (A batterie o ancora meglio con ricarica a dinamo, se a batterie non lasciatele inserite all’interno);
  • Fischietto (Per attirare l’attenzione in caso di necessità);
  • Radio a batterie (Per poter avere facilmente notizie sull’evento accaduto, non lasciate le batterie inserite all’interno);
  • Copia dei documenti (Documenti di identità e qualsiasi altro documento ritenuto importante);
  • Coltellino multiuso (Può rivelarsi utile in moltissime situazioni);
  • Farmaci (Antinfiammatori, analgesici, antidiarroici. Qualora assumessimo specifici farmaci è importantissimo inserirne una scorta all’interno dello zaino);
  • Blocco note con penna o matita;
  • Accendini;
  • Batterie di scorta per torcia e/o radio;
  • Una copia delle chiavi di casa/auto.

Questo elenco racchiude lo stretto necessario indicativamente, nella composizione della bag è necessario tenere presente le singole esigenze, problematiche, allergie personali, per non trovarsi a dover gestire una ulteriore emergenza. A questa dotazione, come anticipavo prima, potete aggiungere qualsiasi altro oggetto o indumento riteniate necessario, anche secondo le vostre attitudini e luogo in cui vi trovate, quindi, ad esempio, se vivete in un luogo particolarmente freddo, potreste aggiungere ulteriori accessori per mantenervi caldi, al contrario potreste aumentare la quantità di acqua. Come spunto personale aggiungo qualche consiglio extra. La mia prima safety bag la realizzai acquistando un borsone al quale era agganciato uno zainetto. In quest’ultimo ho inserito il kit di base, mentre nel primo ho messo un surplus di materiale e attrezzatura che ritenevo potenzialmente utili, ma non di vitale importanza. Scegliete un colore che sia evidente, personalmente ho usato il rosso, ma ricordate che alterazioni della vista (come il daltonismo) lo rendono completamente inadatto. Scegliete con cura il posto dove posizionarlo, in modo che sia facilmente accessibile in caso di fuga. Ed infine, verificate periodicamente la scadenza dei prodotti. sia alimentari che sanitari e l’efficienza di torcia e radio, sarà anche un modo per rivederne il contenuto.

Se avete già la vostra safety bag o avete suggerimenti o domande in merito vi invito a scriverlo nei commenti per offrire a tutti nuovi spunti o idee.

  • giamo57
    link
    fedilink
    arrow-up
    1
    ·
    2 years ago

    Salve, mi è sembrato doveroso da parte mia mettere a disposizione questa conoscenza del mondo delle telecomunicazioni. Parlando di “dotazioni di sicurezza”, soprattutto per chi con zaino in spalla va in mezzo la natura, spesso si sottovaluta la presenza di una radio ricetrasmittente, pensando che un telefono cellulare sia sufficiente a garantire la comunicazione sempre, comunque e dovunque. Ma a volte non è così. Quindi volentieri, compatibilmente con il tempo libero, scriverò qualcosa sulle comunicazioni della Rete Radio Montana su un apposito post. Naturalmente tutte le informazioni sono presenti e ben dettagliate nella Rete Radio Montana. Quanto scriverò riassume quanto già presente li. Sono comunque disponibile a rispondere ad eventuali domande dei partecipanti a questa comunità. Saluti.

    • GenOPM
      link
      fedilink
      arrow-up
      2
      ·
      2 years ago

      Ed hai fatto benissimo, trattandosi di una comunità (io sono un contributore e moderatore, non è di mia proprietà, bensì di tutti) il contributo di ognuno, ovviamente nel rispetto delle regole, è sempre benvenuto. Come ti dicevo l’argomento merita più spazio, inoltre in questo postnsi parla di un classico contesto urbano con esigenze e target differenti.

      Avendo partecipato a numerose ricerche dispersi in ambiente boschivo conosco bene le problematiche legate a questi eventi e quanto sia importante poter comunicare con la vittima, anzi probabilmente avere uno strumento di comunicazione adeguato, tra le altre, eviterebbe completamente l’emergenza stessa.

      • giamo57
        link
        fedilink
        arrow-up
        2
        ·
        2 years ago

        @Gen@feddit.it intanto grazie Come avrai visto ho predisposto il post, ma parto da lontano prima di parlare di radio-comunicazioni. Perchè uno dei problemi più grossi che c’è è la sottovalutazione dei rischi/pericoli che sono intrinsecamente presenti quando si fa una escursione. Spesso un fischietto da arbitro, una barra luminescente, una copertina termica, un laccio emostatico o due un GPS che registri il percorso … possono essere determinanti per uscire da situazioni critiche prima che si trasformino in una emergenza e quindi in attività di soccorso. Chiaramente, se parliamo di grandi disastri in ambiente urbano (tipo terremoto), la questione cambia radicalmente. Ma anche in questo tipo di scenario i giapponesi hanno un kit personale di minima sopravvivenza/emergenza… in quel caso le telecomunicazioni sono completamente differenti… Per fortuna i grossi disastri sono rari, mentre gli incidenti escursionistici sono più numerosi. E allora torna nuovamente in evidenza il problema della consapevolezza. Ciao.