«La narrativa che dipinge le macchine e i sistemi intelligenti come autonomi è altamente fuorviante. I sistemi di IA sono costruiti da masse di lavoratori sfruttati in tutto il mondo, che lavorano in condizioni precarie e dannose, nonché con scarse tutele. Essere consapevoli di tali dinamiche che sottostanno ai sistemi che stiamo implementando in maniera sempre più totalizzante è indispensabile per poterne derivare tutele per i lavoratori coinvolti, e sanzioni per le società che le violano.»

Il post di Camilla Giorgio e Camilla Quaresmini per #PrivacyNetwork è disponibile qui.