Vi piacerebbero le #keicar in Europa?
Una proposta arriva dal ministero dell’economia Italiano (non dal ministro delle opere inutili e costose, ovviamente): per aiutare l’industria europea si potrebbe introdurre una categoria di piccole ed economiche #citycar elettriche con batterie “swappable”, da incentivare.
Ho sentito proposte peggiori, sinceramente. Cosa ne pensate?
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https://www.quotidianomotori.com/automobili/kei-car-giapponesi-europa-rivoluzione/
@rivoluzioneurbanamobilita @energia
Non è riducendo la dimensione delle auto che risolvi il problema.
Quello che bisogna fare è togliere il bisogno di usare l’auto e quindi incentivare il lavoro agile (invece di combatterlo) e smettere di creare accentratori di traffico (come i grandi centri commerciali) che spesso vengono imposti in luoghi già in difficoltà.
@badwolf @rivoluzioneurbanamobilita @energia La riduzione della grandezza delle auto non è certamente la soluzione ma aiuterebbe. La 124 di mio padre, che era considerata grande, era larga 163 cm mentre l’attuale Punto, che è considerata piccola, è 6 cm più larga. Oltretutto, in zone altamente abitate, dove i box scarseggiano, chi negli anni 70 ne aveva uno piccolo (e lo conosco) dove parcheggiava la grande macchina di famiglia, ora non riesce a metterci la Punto e la tiene per strada,
@badwolf
Concordo al 100%. Aggiungo che bisogna dare alternative valide all’auto, cioè sia mezzi pubblici, sia infrastruttura ciclabile. L’unico modo per farlo è togliere spazio alle auto. I mezzi di superficie e le bici diventano competitive ed attraenti quando non si invischiano nel traffico automobilistico.
@energia
@rivoluzioneurbanamobilita @badwolf @energia Non tutte le soluzioni ad sono applicabile ovunque.
Trento ha circa 120k abitanti divisi tra centro e una decina di frazioni la maggior parte delle quali non le raggiungi in bici se non sei “ciclista”.
Il centro è così piccolo che fai prima a piedi.
@gepeto64 @rivoluzioneurbanamobilita @energia
Certamente! Un po’ la mia situazione.
Abito a 40km da dove lavoro: troppo per me per andare in bicicletta, dovendo anche portare del materiale. Il tragitto non è servito dai mezzi pubblici.
Per la mia tipologia di lavoro devo essere in presenza, per cui non ho molta scelta, ma altri miei colleghi potrebbero lavorare da casa senza alcuna limitazione.
Per vari motivi questo non accade.
Ci dev’essere prima di tutto un’evoluzione culturale.
@badwolf @gepeto64 @rivoluzioneurbanamobilita @energia Anche noi stessa situazione: una auto in 4, a metano perché nel 2009 era la scelta più ecologica possibile. Chi può usa i piedi o i mezzi pubblici, ma chi lavora a 60km di distanza senza collegamenti non ha molte alternative, dato che lo SW non lo concedono