🍝 Ho appena finito di leggere “Nemico Invisibile” di #LinoAldani.
E’ sempre il tropo del cosmonauta che impazzisce nello spazio, ma ha una dimensione “interattiva” che lo rende molto più potente. Non viene devastato dalla solitudine, ma l’astio verso i compagni di missione che lo portano ad avere deliri di onnipotenza.
In più la narrazione in prima persona che poi a un certo punto passa a seconda è una bomba: il MC che si osserva, si giudica, si condanna… ma non si ferma.
Ancora una volta, Aldani ha una morale molto cinica con cui sono in forte disaccordo, ma quanto cazzo è scritto bene.
La parte più potente è che mi ispira. Mi ispira a scrivere un racconto in risposta, di un “alleato invisibile” che nella stessa situazione invece tira fuori il meglio di sé e tiene il gruppo unito in condizioni disperate grazie alla sua incrollabile fiducia.
@clockwooork @fantascienza ho recuperato da poco i suoi racconti più famosi usciti su Urania Millemondi e letto “Quando le Radici”, anche a me la sua scrittura è piaciuta assai, ma era davvero pessimista, diciamo distopico, nei suoi scritti ho trovato tanta alienazione e un carico pesante di nostalgia.
A me è parso molto New Wave come scrittore, simile per certi versi a Ballard, per l’introspezione e la continua discesa verso la degenerazione umana.