Per la prima volta un’agente del Mossad - una donna - rivela cosa significa essere una spia infiltrata nelle file nemiche. Nima Zamar (Catherine Vitinger, ndr), questo il nome in codice della giovane che si racconta in questa sconvolgente testimonianza, è una trentenne ebrea di nazionalità francese che, dopo la morte della madre, decide di imprimere una svolta decisiva alla sua esistenza, una svolta terribile senza ritorno. Parte per Israele, la sua ‘vera’ terra, e viene reclutata dai servizi segreti. Dopo un addestramento durissimo, durante il quale i capi le insegnano ad annullare se stessa e il suo corpo e a diventare un soldato cinico, spietato, capace di uccidere a sangue freddo chiunque e in qualsiasi circostanza, Nima lavora per dieci anni nei Paesi ‘caldi’ del Medioriente. Viene arrestata, torturata, ricattata più volte, vive perennemente braccata, infiltrata tra i terroristi arabi che deve smascherare, annientare e di cui vuole prevenire le mosse.

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