Un anno separa l’inizio dalla fine di questo racconto, un anno in cui succede di tutto e tutto viene raccontato da Peter, psichiatra ormai attempato che lavora nel manicomio in cui tutto comincia. Qui Edgar, scultore accusato di aver ucciso e fatto a pezzi la moglie, in cura da Peter e ormai in regime di semi libertà, incontra Stella, l’affacinante moglie del nuovo vicedirettore della struttura; lei, il marito e il figlioletto Charlie sono arrivati da Londra, ma il terzetto vive in modo molto diverso e del tutto personale il trasferimento.

L’impressione che ho avuta, almeno fino a un terzo del libro circa, è stata quella di leggere un mix tra “L’amante di Lady Chatterley” e “L’isola della paura”, poi le atmosfere e le ossessioni di “Cime tempestose” hanno preso il sopravvento. Un libro che comunque mi è piaciuto, non un capolavoro da leggere almeno una volta nella vita ma certo un buon romanzo, ben congeniato, logico fino all’epilogo, pur nella follia dei personaggi.

Titolo: Follia (Asylum)

Autore: Patrick McGrath

Traduttore: M. Codignola

Editore: Adelphi

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