Grazie alla DaD, sciaguratamente affidata ai capitalisti della sorveglianza, vengono profilati nelle loro idee, nei loro dubbi, nelle loro fragilità, nei voti, nei tempi di reazione, nei tempi di battitura, nelle relazioni che hanno con insegnanti e compagni.
I loro volti, le loro voci e le loro abitazioni sono state cedute per sempre a multinazionali su cui le nostre autorità riconoscono di non avere alcun vero potere ispettivo.
E ogni nuovo bit raccolto da queste aziende duplica l’efficacia delle manipolazioni cognitivo-comportamentali che effettueranno su di loro.
Per decenni.
@privacypost @eticadigitale Credo che l’abuso della metafora bellica sia un pessimo modo di impostare il discorso. Specie di questi tempi.
@miriamgreco invece l’immagine della battaglia rappresenta molto bene la situazione attuale.
Soprattutto, aiuta a capire che resistere alla potenza ecomomica di chi già possiede enormi ricchezze basate sui dati non è un’operazione priva di rischi, o forse credi che chi conduce battaglie di resistenza al controllo abbia qualche speranza di uscirne indenne?
Purtroppo, e una recente polemica furiosa e con molti colpi bassi orientata contro il progetto MonitoraPA lo dimostra abbastanza bene, schierarsi contro il capitalismo della sorveglianza non è una passeggiata o una sfilata, ma è una battaglia vera e propria durante la quale bisogna stare attenti ai colpi che si ricevono di fronte e alle spalle.
Inoltre, visto che la tua risposta è comprensibilmente motivata dall’attuale situazione scaturita dalla aggressione della Russia contro l’Ucraina, aggiungerei che è risaputo che le guerre propriamente dette (sia le proprie, sia quelle degli altri) vengono sovente utilizzate dalla classe dominante, per demotivare chiunque sia intenzionato a lottare contro di essa.
@privacypost Insomma, il Grande Complotto :)
@miriamgreco se mi spieghi dove avrei parlato di complotto, forse riesco a risponderti…
Se posso dire, nel post di Giacomo Tesio si parla solo di lotta, e non di guerra o battaglia. Per ora MonitoraPA infastidisce BigTech meno che una mosca a una mucca, rendiamoci conto. Sulla faccenda del complotto, in genere si tira fuori per cose inverosimili, ma il capitalismo della sorveglianza è ben concreto, è fonte di enorme ricchezza per chi lo pratica (guardiamo quali sono le maggiori compagnie per capitalizzazione di mercato), anche se non lo percepiamo.
Come chiedere dell’acqua ai pesci.
MonitoraPA obbliga a percepire l’acqua, ed è un gran merito.