È tempo di campagna elettorale e tornano i comizi in piazza, i politici sgomitano per ritagliarsi uno spazio nei talk show televisivi, ma da circa un decennio a questa parte la propaganda politica ha trovato terreno fertile in una nuova immensa arena: i social network. Sempre più persone nel mondo, soprattutto le nuove generazioni, infatti, li stanno scegliendo come fonte primaria di informazione.

Abbiamo già parlato, in articoli precedenti, di come le piattaforme social più popolari raccolgano dati, tracciando la nostra navigazione sulle stesse. La somma dei dati e metadati ottenuti in questo modo, permette di profilare l’utente e di ricavare informazioni, tra le altre cose, riguardo alle sue abitudini, ai suoi interessi e alle sue inclinazioni politiche. Da ciò si può comprendere perché le forze politiche si stiano affidando sempre di più a questi strumenti e alle loro enormi potenzialità.

Per fare questo si affidano spesso ad aziende specializzate in analisi di dati, capaci di individuare i profili più sensibili a un particolare tipo di annuncio mirato, attraverso modelli predittivi come quello elaborato da Michal Kosinski, ricercatore e psicologo, descritto nello studio “Private traits and attributes are predictable from digital records of human behavior”, pubblicato su Pnas nel 2013.

La particolarità di questi metodi – e la loro efficacia – nasce dalla necessità di categorizzare la personalità dell’utente non solo attraverso le informazioni che l’utente sceglie di condividere, ma attraverso i metadati, cioè il modo in cui l’utente interagisce con la piattaforma e sceglie di esprimersi. Come scrive Shoshana Zuboff, professoressa americana e business analyst di Harvard, ne Il capitalismo della sorveglianza “Non conta che cosa c’è nelle nostre frasi, ma la loro lunghezza e complessità; non che cosa elenchiamo, ma il fatto che facciamo un elenco; non la foto che postiamo, ma il filtro o la saturazione che abbiamo scelto; non cosa riveliamo, ma il modo in cui lo condividiamo o meno; non dove abbiamo deciso di incontrarci con gli amici, ma come lo faremo….”4

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