Mondo Linux in allarme da alcuni giorni, grande eco per la vulnerabilità rilevata su XZ il 29 marzo appena passato. Una backdoor installata sul codice open source della libreria largamente utilizzata per la compressione di dati che utilizza l’algoritmo lzma, che permette di eseguire codice da remoto su un server SSH senza averne l’autenticazione.

Questi sono i fatti, ma il contenuto di questo articolo vuole rispondere ad altre domande che sorgono naturalmente: come fa una utility di compressione ad agire su SSH? Chi ha installato questa backdoor e come ci è riuscito?

Proviamo a vederci chiaro, ma di sicuro premetto che le favolette dell’instabilità di un progetto open source e dell’hacker annoiato nella propria stanza, non reggono.