“Nella vulgata ufficiale il caporalato è frutto della intromissione di gruppi criminali presenti sui territori che imporrebbero alle aziende forza lavoro in nero assumendosi direttamente il compito di controllare le maestranze con ricatti, violenze ed intimidazioni. Quasi mai invece si riflette sulla dinamica capitalistica dello sfruttamento, ogni ragionamento viene piegato alla logica della legalità quando nella stessa legalità possono convivere sistemi di sfruttamento e insicurezza lavorativa, disparità crescenti di trattamento retributivo e forme di vero e proprio sfruttamento. L’obiettivo mai dichiarato è quello di porre fine al caporalato ma allo stesso tempo salvaguardare tutti i meccanismi di sfruttamento che alimentano il caporalato stesso.”