Ricordo che fu il primo romanzo che lessi durante il lockdown. Lo acquistai poco dopo la pubblicazione da parte di Sellerio editore, incuriosito dalla presentazione sui social. Non conoscevo e non avevo letto nulla di questo autore prima de “Il muro”.

Questo breve racconto distopico è ambientato in una Gran Bretagna del prossimo futuro, circondata da un muro di protezione costruito per evitare “l’invasione” degli “Altri”, migranti climatici stremati dalla totale mancanza di risorse e dai cambiamenti geografici che hanno colpito il resto del mondo.

La storia segue le vicende del giovane Kavanagh e del suo periodo di “Difensore” dei confini, obbligatorio per tutti i giovani inglesi. Il periodo del difensore è un periodo duro; se tutto va bene si ritorna a casa dopo due anni, ma per ogni invasore che riesce a passare, un difensore perde ogni diritto civile e viene abbandonato in mare, senza possibilità di rientrare se non quella di provare a passare il muro, come gli “Altri”.

Devo ammettere che mi è piaciuto moltissimo. L’atmosfera è davvero cupa, la scrittura è scorrevole e piacevole nonostante i temi trattati.

Anche se paragonato, spesso e a ragione, a 1984 di Orwell, le lunghe attese notturne, soprattutto nella prima parte del testo, mi hanno riportato alla mente anche il “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, letto durante gli anni del Liceo.

Consigliato a tutti gli amanti del genere.

Trovate anche diverse interviste all’autore su YT (in inglese ovviamente)

Buona lettura.

  • @annodamacro
    link
    22 years ago

    Segnato! Grazie del consiglio (anche se a causa tua ora ho un ulteriore libro aggiunto in lista da leggere) eheheheh