L’Italia è un Paese appecoronato a lobby e interessi privati al punto che un provvedimento di civiltà, se minaccia l’armonia del governo, viene stralciato per non creare divisioni interne alla maggioranza. La presenza di un governo di fatto tecnico e ultraliberista ha ripercussioni non solo sui diritti sociali, ma anche sui diritti civili se questi ultimi ne minacciano la sopravvivenza. Sia mai che la Lega abbandoni l’esecutivo e a ruota il M5S possa svegliarsi e decidere di fare altrettanto su temi come il lavoro e giustizia. L’Italia non sarà mai un Paese libero fin quando vi sarà questa becera classe politica, fin quando una larga fetta di indignati anziché votare nuove realtà politiche opterà per l’astensione.
Una destra “liberale” sosterrebbe il Ddl Zan ma al contempo promuoverebbe politiche ancora più liberiste e becere sul piano dei diritti sociali e delle privatizzazioni. Viva il laicismo, non il liberalismo. Stiamo già abbondantemente pagando le conseguenze di questa deriva anti-Stato e anti-Welfare. E stesse perplessità valgono per la sinistra liberale, di fatto una destra economica con posizioni libertarie e qualche bonus o mancetta ai ceti meno abbienti per lavarsi la coscienza.