Nonostante io abbia (quasi) 33 anni, fin da ragazzino sono stato un assiduo collezionista degli albi degli irriducibili Galli, e ad oggi posso dire di averli tutti in bella mostra in libreria, parte dei quali originali degli anni '60 e '70. È innegabile che fino a “Asterix e i Belgi” si senta il piglio di Goscinny nelle storie, che Uderzo ha tentato con alterne fortune di mantenere dopo la scomparsa dell’amico e collega; io personalmente le ho apprezzate abbastanza, se non altro per lo sforzo di tenere in piedi la serie da solo. Veniamo ora agli ultimi albi, di Ferri e Conrad, “Il papiro di Cesare” bellissima la conclusione con il richiamo a Goscinny e Uderzo ❤️; “La corsa d’Italia” vi giuro che ad un certo punto la lettura mi aveva proprio preso, dovevo rallentarmi per non leggerlo troppo di corsa 😃, “La figlia di Vercingetorige” temevo una rappresentazione stereotipata dell’adolescenza ma è andata ancora bene, è particolare la conclusione quasi fiabesca. “I Pitti” e “Il Grifone” sono quelli che mi hanno preso di meno, non so, non decollavano se non in qualche gag qua e là.

  • iagomago
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    32 years ago

    concordo su “La figlia di Vercingetorige”, l’unico che ho letto di quelli che hai citato: molto molto divertente sul serio. Ricordo di averlo letto in francese e di aver trovato l’idea degli adolescenti ribelli molto fresca e benvenuta