Ho notato che ormai tanti siti di quotidiani ti propongono due scelte: o accetti tutti i cookie (quindi anche tracciamento) e puoi leggere “gratis”, oppure rifiuti i cookie ma allora devi abbonarti per leggere.
Quanto può essere lecito? Ho consultato le indicazioni del garante per la privacy ma non trovo menzione di questo caso specifico.
non ci vedo nulla di male. O fanno così o mettono un paywall, se no chi paga? Non vuoi né la pubblicità né il pagamento?
Non solo io preferisco di gran lunga i cookie a un abbonamento, che tanto ci pensa privacy badger ad anonimizzare, ma addirittura li metto pure in whitelist in modo che possano mostrarmi più AD possibili. E se viene una pubblicità di una compagnia che odio, ci clicco intenzionalmente
Stesso discorso per Facebook allora, fanno bene a fare quello che fanno per gli ads, altrimenti chi paga?
Quindi repubblica e il corriere non hanno moral higher ground per giudicare meta, visto che vendono i dati dei loro clienti. Compari di affari.
Ripeto, è un problema di credibilità. Poi tutto è lecito al giorno d’oggi. Diciamo che etica, onestà intellettuale e credibilità non sono tematiche con grande peso nel mondo moderno. E va bene così
assolutamente una cosa completamente diversa.
Stai confrontando una multinazionale che lucra esclusivamente sui dati personali degli utenti e che tracciano comunque con profili ghost automatizzati con delle testate che cercano solo di arrotondare visto che la grande maggioranza degli introiti sono da vendite, abbonamenti e grandi campagne pubblicitarie tradizionali non targetizzate.
Comunque, qua il tuo problema è: non vuoi i cookie, non vuoi pagare, ma contemporaneamente vuoi accesso completo illimitato gratuito e ad-free. Quindi chi paga? O accetti dei cookie inutili che che saranno cancellati quando chiudi il browser o paghi, mi pare una richiesta lecita da parte loro.
Io non ho problemi a pagare, io pago anche il server lemmy da cui ti scrivo (via donazione). Nessun problema col pagare. Non pirato nulla, pago tutti i videogiochi, la musica, i film che guardo.
Io ogni anno faccio la donazione/abbonamento a 2 giornali internazionali che reputo credibili, a Wikipedia e alla free software fundation. Ho fatto donazioni a blender, mozzilla in passato, pago pure chatgpt… Nessun problema a pagare.
Parlo di credibilità della testata giornalistica, dell’ipocrisia tra etica professata e azione pratica. Che mi sembra sia il punto che ti sta sfuggendo.
Va bene così. Io ho i miei abbonamenti. Decido col wallet, come direbbero gli americani. Non reputo una testata seria qualunque faccia sto giochino. Infatti non leggo i giornali che fanno questo giochino. Non mi fiderei comunque dell’onestà intellettuale dei loro articoli
Non ci vedo alcuna ipocrisia. Semplicemente ti dicono “per leggere questo contenuto bisogna pagare. Preferisci pagare direttamente te cliccando rifiuta e abbonati oppure facciamo pagare uno sponsor cliccando accetta?”. Meglio di così, mi pare proprio un compromesso perfetto.
Che poi le reti pubblicitarie dei giornali italiani non sono ultrainvasive stile facebook “ieri hai cercato Y, tieni un ad per Y”
L’alternativa altrimenti sarebbe che il 99% dei clienti chiude la Tab e rimane informata attraverso fake news su TikTok o Facebook
FIFY: “preferisci pagare direttamente tu? Altrimenti vendiamo i tuoi dati a reti pubblicitarie ultrainvasive”.
E visto di chi parliamo (agnelli e cairo) immagino vendano i dati anche dei clienti paganti.
E sfortunatamente corriere e repubblica anche a qualità del giornalismo hanno attualmente poco da vendere e insegnare
mah dove sono ultrainvasive? Li tengo pure in whitelist adblocker e non mi pare che siano estremamente targetizzati. L’unica cosa è che di recente che mi ha fatto storcere il naso c’è una campagna lobbystica di philip morris per gridare allo scandalo regolamentazione europea delle e-cig travestita da infomercial (e che quindi ci clicco ogni santa volta per fargli esaurire il budget), ma per il resto non mi paiono affatto invasivi
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