• @quasimagia
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    25 months ago

    Allora, funziona così - l’insegnante di religione è scelto dalla curia, ma il programma che deve svolgere è ministeriale.

    Niente di particolarmente sovversivo, ma non è neanche “l’ora di catechismo” mascherata (non pensiamo ai ricordi delle nostre scuole, son cambiate tante cose negli ultimi 30 anni). Poi ovvio dipende tutto dalla persona scelta, ma questo vale anche per l’insegnante di matematica, di italiano e di qualunque altra materia.

    L’alternativa per chi sceglie di non fare religione è a discrezione dell’istituto: deve essere fornita, ma è ovvio che l’organizzazione dipenda da quanti alunni ne usufruiscono, proprio per questioni logistiche.

    (PS se proprio devono “parlare delle emozioni” io mi fiderei di più di un insegnante di religione, specie se giovane, dato che almeno un paio di esami di pedagodia e psicologia sicuramente li ha fatti)