Mobilità a Torino secondo bloomberg: alti e bassi.
Interessante leggere come certe cose sono viste dall’estero. La Detroit italiana, da un lato cerca di espandere le possibilità di spostamento, dall’altro è ancora legata all’automobile.
Certo che, se per le ciclabili il modello è Milano, roferendosi ad un piano realizzato forse al 1%, mi viene qualche dubbio sul metro di giudizio dell’autore.
Chiedo a voi: com’è messa #Torino?
@rivoluzioneurbanamobilita @energia A Torino c’è ancora moltissimo da fare, ma parecchio è stato fatto. I chilometri di ciclabile sono forse veri, ma purtroppo molti non sono praticabili se non hai una enduro biammortizzata; la metropolitana copre un tragitto limitato e ha orari ridicoli (chiude presto e —pazzesco!— ad agosto è stata chiusa per un mese intero, proprio nel periodo turistico). Le grandi vie di accesso alla città sono così invase dalle auto che non si riesce neppure a respirare, soprattutto da metà novembre a fine febbraio, quando il clima blocca le correnti che in altri momenti fa circolare l’aria (credo di aver letto che sia la città con il più alto tasso di mortalità per problemi respiratori). Ci sono molte colonnine di ricarica elettrica, molta disponibilità di mezzi condivisi (auto, bici, monopattini).
@rivoluzioneurbanamobilita @energia rispetto agli anni 90 o comunque pre-olimpiadi, sicuramente la situazione è un po’ migliorata ma i mezzi pubblici sono comunque insufficiente come estensione e frequenza, la congestione del traffico sempre frustrante e l’ aria inquinata.
Giusto per capirci questa era Torino oggi pomeriggio: si intravede la collina e la basilica di Superga emergere dalla coltre di smog