Potrebbe diventare il più grande furto di dati ai danni di una Pubblica Amministrazione italiana quello che sembra essere il risultato di un attacco ransomware contro la Regione Sardegna. Vediamo cos’è successo e che impatti sta avendo
Potrebbe diventare il più grande furto di dati ai danni di una Pubblica Amministrazione italiana quello che sembra essere il risultato di un attacco ransomware contro la Regione Sardegna. Vediamo cos’è successo e che impatti sta avendo
Indip ha appena aggiornato l’inchiesta con un interessante dettaglio: la Regione vuole tagliare i ponti con la società che ha gestito finora il settore tecnologico dell’ente (SardegnaIT) e manda loro una lettera. In gioco ci sono +100 posti di lavoro, per una mancata presa di responsabilità dell’ente?
Nella stesura della lettera si evidenziano varie lacune “digitali” che andrebbero colmate con la formazione di TUTTI, ancora prima di cercare il dipendente a cui dare la colpa dell’incidente.
Una a caso: i dati che hanno rubato, sono 155 GigaByte e non 1 Gigabit, è MOLTO diverso. L’inchiesta
Quella lettera è un capolavoro. È arte pura: quella lettera è una poesia simbolista che rappresenta un paese in cui i “responsabili” sono responsabili solo per prendere i bonus che puntualmente ogni estate e ogni fine dell’anno vengono riconosciuti loro.
Pertanto mi sentirei addirittura di correggere la tua domanda
Con questa
In gioco ci sono i contratti +100 lavoratori che hanno lavorato, il tutto a causa una mancata presa di responsabilità del responsabile dell’ente?
Benvenuti in Italia!