Un nuovo rapporto offre un raro sguardo sul mondo delle CDN pirata. Il rapporto suggerisce che i maggiori operatori in Russia forniscono servizi a circa 1.400 siti pirata di terze parti, i cui gestori attingono a enormi librerie di contenuti pirata offerti dalle CDN. Un’unica CDN controllerebbe circa il 60% del mercato russo, utilizzando infrastrutture CDN nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti, in Ucraina, in Germania e in Francia.
Nel 2019, il gruppo antipirateria olandese BREIN, insieme all’Alliance for Creativity and Entertainment e all’MPA di Hollywood, ha avuto motivo di festeggiare in seguito a un’operazione di applicazione riuscita.
Il loro obiettivo era una CDN (Content Delivery Network) nota come Moonwalk, che offriva grandi quantità di film e spettacoli televisivi che gli operatori di siti pirata potevano incorporare nei loro siti.
@iam0day
Le CDN non dovrebbero esistere, in generale, come concetto.
Alla faccia della resilienza, passa tutto da 3 CDN nel mondo. 🤦🏻♂️
Per cosa, poi, per risparmiare 15ms di collegamento!?
@informapirataDipende sempre dall’utilizzo, qual’è l’alternativa che possa servire contenuti in tempi brevi il più vicino possibile agli utenti?
Un conto se parliamo di un sito vetrina di un qualsiasi professionista, un conto se parliamo di una piattaforma streaming con tot utenti.
È fidati, anche avendo un DC di proprietà la situazione si satura in fretta… Sennò nemmeno Netflix si sarebbe appoggiato a un servizio Cloud come AWS.
@iam0day
Sì, ma tempi brevi sono sempre millisecondi: intanto che pigio su un titolo in streaming mi puoi scaricare i primi 5 secondi e ora che lo faccio partire neanche me ne accorgo.
Ho colleghi che hanno scoperto un rimbalzo dei nostri clienti USA in EU, poi UK e ritorno in USA, o una roba del genere… okay, abbiamo risparmiato 150ms … e stica?! 🤷🏻♂️
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