Uno studio ha mappato le regioni cerebrali associate all’interazione sociale in circa 7.000 persone . Ha mostrato che le regioni del cervello costantemente coinvolte in diverse interazioni sociali sono fortemente legate a reti che supportano la cognizione, inclusa la rete in modalità predefinita (che è attiva quando non ci stiamo concentrando sul mondo esterno), la rete di salienza (che ci aiuta a selezionare ciò che prestare attenzione), la rete sottocorticale (coinvolta nella memoria, l’emozione e la motivazione) e la rete esecutiva centrale (che ci permette di regolare le nostre emozioni).

Il link allo studio di Barbara Jacquelyn Sahakian, University of Cambridge, Christelle Langley, University of Cambridge, Chun Shen, Fudan University, Jianfeng Feng, Fudan University

  • Maria Carla Canta
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    12 years ago

    @poliverso forse era vero un tempo, negli ultimi anni chi vuole capire deve interagire di meno con la massa che subisce l’ addestramento del mainstream. Le conclusioni di questa “ricerca” sono funzionali a conservare unito il gregge 😀

    • nattesh :fedora:
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      22 years ago

      @mcc43 @poliverso questa ricerca vuole solo riportare l’importanza di una costante interazione sociale per ogni individuo. Saltare da questo all’ “indottrinamento del mainstream” c’è un bel volo pindarico

      • Maria Carla Canta
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        32 years ago

        @nattesh @poliverso
        Senza polemica, l’interazione apre a nuovi argomenti, invece l’elaborazione del nuovo per portarlo a livello di conoscenza richiede concentrazione in solitudine. Anche le scoperte avvengono in questo modo. Interazione e isolamento non si dovrebbero mettere in posizione gerarchica, sono reciprocamente funzionali.

        • nattesh :fedora:
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          22 years ago

          @mcc43 @poliverso infatti la ricerca parla di cosa comporta vivere esclusivamente in isolamento. Nient’altro. Non leggo parti dello scritto dove viene detto che la socialità sia più importante del ragionamento autonomo in senso assoluto.

    • PoliversoOPMA
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      12 years ago

      Lo studio non afferma che bisogna sempre vivere in mezzo agli altri, ma sottolinea solo che il vivere in costante isolamento è un problema per la mente.