Le proteste in Georgia che hanno portato il governo a ritirare la legge sugli agenti stranieri che avrebbe messo a rischio l’ingresso nell’Unione Europea hanno portato il paese caucasico al centro delle cronache in Italia come forse mai era accaduto in passato. Senza scomodare paragoni impropri con Euromaidan - Georgia e Ucraina presentano realtà sociali, storiche e politiche diverse - le proteste di Tbilisi e il contesto in cui sono avvenute meritano, in effetti, attenzione perché potrebbero influenzare la traiettoria politica della Georgia negli anni a venire.

È chiaro che il partito di governo non dovrà intraprendere iniziative che possano far deragliare il sogno europeo. Altrettanto evidente che se da Bruxelles dovesse arrivare un nuovo responso negativo sullo status di candidato, in Georgia ci sarà una nuova sollevazione popolare e il capro espiatorio sarà l’attuale partito di governo.

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