Secondo Cloudflare, le misure di blocco interrompono gravemente il suo servizio DNS, anche rispetto ai concorrenti.

In una nuova sentenza della scorsa settimana, il Tribunale di Milano ha respinto anche queste argomentazioni. Secondo il tribunale, l’ordinanza originale confermava già che il blocco del sito è tecnicamente fattibile. Qualsiasi questione relativa all’efficienza tecnica delle misure non rientra nell’ambito del procedimento ingiuntivo.

Il Tribunale di Milano ha inoltre sottolineato che Cloudflare blocca già i contenuti sui suoi server DNS. Ad esempio, sul suo risolutore DNS per le famiglie.

“Le prove agli atti sembrano suggerire che la ricorrente stessa predisponga sistemi di verifica preventiva generale sui contenuti dei siti che serve, con riferimento al monitoraggio dei contenuti inadatti ai minori o ai reati legati alla pedofilia”, ha osservato il tribunale.