Giugno 2022

Doveva essere l’inizio di una nuova era di trasparenza per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano. A richiederla lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi che nel Consiglio dei Ministri del 26 maggio invitava i suoi ministri a trasformare un piano molto tecnico in un elenco semplice e fruibile per tutti gli italiani avviando «un’intensa fase di partecipazione e di coinvolgimento con le parti sociali». Il 30 giugno il Governo ha annunciato di aver raggiunto tutti e 45 gli obiettivi previsti per il primo semestre del Pnrr – necessari per ottenere dall’Europa la seconda tranche di fondi da 24,1 miliardi di euro – ma ad oggi è ancora complicato capire come siano stati distribuiti i finanziamenti già assegnati.

Italia Domani, portale creato per aggiornare costantemente il paese sui progressi del Pnrr attraverso «schede intuitive a chiare», contiene un Catalogo Open Data che ha lo scopo di rendere trasparente il processo di selezione ed erogazione dei fondi e di attuazione dei progetti. «In questo modo, tutti i cittadini potranno controllare e monitorare le informazioni relative alla realizzazione del Piano», garantisce il governo nel comunicato di presentazione del sito. Al contrario, però, i file del catalogo contengono pochi dati riportati in modo tecnico e poco leggibili. Evidentemente non è un portale rivolto «a tutti i cittadini».

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