Eppure il tribunale di Berlino (Germania) ha deciso di far rivivere Do Not Track stabilendo che non è possibile ignorare i segnali inviati dagli utenti tramite i browser Web installati sui rispettivi dispositivi client. LinkedIn, citata in giudizio dalla Federazione delle organizzazioni tedesche dei consumatori, sosteneva di poter raccogliere dati ai fini di analisi e marketing anche i presenza dell’opzione Do Not Track attiva.

La vertenza coinvolge LinkedIn ma può essere ovviamente estesa ad altri soggetti.