Dopo “aver rotto” (inteso bloccato, ndr) i treni semplicemente perché un’officina indipendente ci aveva lavorato, NEWAG chiede ora che i treni riparati dagli hacker vengano rimossi dal servizio.
In una delle storie di riparazione più belle e oltraggiose degli ultimi tempi, tre hacker dal “cappello bianco” hanno aiutato una compagnia ferroviaria regionale nel sud-ovest della Polonia a sbloccare un treno che era stato reso artificialmente inutilizzabile dal produttore del treno dopo che una società di manutenzione indipendente aveva lavorato su di esso. Il produttore del treno minaccia ora di fare causa agli hacker che erano stati ingaggiati dalla società di riparazione indipendente per ripararlo.
Le conseguenze di questa situazione stanno attualmente sconvolgendo gli ambienti infrastrutturali polacchi e il mondo delle riparazioni, con il produttore di questi treni che nega il bricking dei treni nonostante le numerose prove del contrario. Il produttore chiede inoltre che i treni riparati vengano immediatamente rimossi dal servizio perché sono stati “violati” e quindi potrebbero essere insicuri, un’affermazione che non può essere dimostrata.
@iam0day gli hacker sono competenti e con i certificati per effettuare la riparazione? Dubito, quindi o il costruttore certifica la riparazione o le ferrovie approvano la riparazione, certificandone l’operazione.
Qua tra l’altro le ferrovie possono benissimo controdenunciare il costruttore.
Se si verificava mentre il servizio era in servizio, naturalmente ne risponde il costruttore.
Loro non si sono occupati della riparazione del treno, era già stata fatta se leggi, hanno solo sbloccato la misura di blocco del sistema del Treno che il produttore aveva imposto dopo che l’officina INDIPENDENTE aveva fatto la riparazione, su approvazione della stessa compagnia ferroviaria Polacca e richiesta d’aiuto dalla stessa officina…